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Monti gaffeur sulla Germania, la battuta sul Cancelliere anti-Pd scatena reazioni politiche

di Leonardo Rossi21 Febbraio 2013
21 Febbraio 2013

La battuta sul Cancelliere anti-Pd scatena reazioni politiche

Si accende la polemica politica scoppiata dopo le parole del Premier, pronunciate nella sede di AdnKronos, riguardo la presunta opposizione del Cancelliere tedesco, Angela Merkel, a un governo Pd. Il concetto viene ribadito in serata ai microfoni d Sky tg24: «Dubito che il Cancelliere Merkel auspichi un partito di sinistra al governo in un grande paese europeo da un anno dalle elezioni in Germania». Secca la smentita del Cancelliere tedesco, arrivate via Twitter dal suo portavoce, Steffen Seibert, che cinguetta una risposta a una domanda rivoltagli da Nomfup, blog “collettivo” di comunicazione e politica, che aveva chiesto se fosse vero che il Cancelliere non volesse il Partito democratico al governo.
Le reazioni tedesche. «Sarebbe naturale se la Merkel auspicasse che il Pdl vincesse le elezioni», aveva sottolineato Mario Monti che è tornato in serata sulle sue affermazioni: «La mia frase sulla Merkel è una risposta a una dichiarazione funambolica di Berlusconi su un patto che ci sarebbe tra me e il Pd con la benedizione della Merkel. È falso», ha voluto puntualizzare il Professore.
Le reazioni della politica. Non si sono fatte attendere le reazioni del Pdl per bocca del segretario Angelino Alfano: «Monti è lo speaker della Merkel ma il governo lo scelgono italiani». Anche Anna Maria Bernini, deputata e portavoce vicario del Popolo della Libertà e candidata in Emilia al Senato, si esprime: «Monti è il portavoce della Merkel, è in ostaggio». Il Partito democratico risponde alle parole del Premier: Pierluigi Bersani, ha sottolineato che, anche se la Merkel non vuole che vinca il Pd  non capisce se si tratti di un «problema suo o di Monti». Anche Rosi Bindi ha commentato le parole del candidato premier per Lista Civica ai microfoni di Radio Popolare: «Una battuta come quella, il Presidente Monti poteva risparmiarsela».
Ma anche gli avversari a sinistra del Pd colgono la palla al balzo per sparare su entrambi gli schieramenti avversari; lo fa Antonio Ingroia che accusa Monti di essere il rappresentate degli interessi di una certa Europa, «quella dei poteri forti e dell’alta finanza, non degli interessi dei cittadini e dell’economia nazionale». Il Premier è accusato dal pm di essere il «garante, nei confronti dell’Ue di Angela Merkel, dell’accordo con il Pd e, pur di entrare in Parlamento, Sel sottoscrive questo patto»
Antonio di Pietro, a Tgcom24, ha spiegato che si tratta di una «gara a chi la spara più grossa». Continua l’ex pm accusando il Premier di vendersi «facendo il truffatorello e il politico da quattro soldi, per raccogliere i voti».

 

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