MILANO – L’offerta di pubblico scambio lanciata da Monte dei Paschi per acquisire Mediobanca “è complessa”, ma se analizzata nel dettaglio “è un’operazione di altissimo valore”. Con queste parole il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, ha definito il tentativo di Palazzo Salimbeni di prendere il controllo sulla Banca milanese. Secondo Lovaglio, Piazzetta Cuccia non può rifiutare “la proposta finanziaria” avanzata da Mps, perché “ è un progetto innovativo” che può portare alla nascita di un “nuovo campione” bancario in grado di fare la differenza in Italia. Rispetto ai timori avanzati da alcuni analisti sulla fusione dei due gruppi bancari, Lovaglio si è detto fiducioso. “Il brand Mediobanca non scomparirà, proteggeremo entrambi i marchi”. “Noi non cambiamo la percentuale di utile destinata a dividendo per il 2024. È una promessa fatta agli azionisti”
Lovaglio: “Da Mef nessun limite all’operazione”
Il ceo del gruppo bancario senese ha parlato anche della posizione del Ministero dell’Economia – primo azionista di Mps – rispetto alla scalata a Mediobanca che a Piazza Affari vale 12,7 miliardi. Il ministero “non ha posto nessun limite all’operazione”, ha chiarito Lovaglio che aveva rivelato come il governo italiano fosse a conoscenza dell’operazione già dalla fine del 2022. In quell’occasione il banchiere incontrò il ministro Giorgetti prospettando “tre opzioni: continuare da soli, fare un’operazione fra pari e un’operazione con Mediobanca”.
Sull’operazione è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per il quale “bisogna procedere alla privatizzazione di Mps e poi andare avanti” con l’acquisizione. Noi “Siamo sempre stati per il libero mercato se serve a rafforzare il sistema bancario”, ha chiosato.
La risposta dei mercati
Una fiducia, al momento, non confermata da Piazza Affari. Il testacoda dei titoli di Mediobanca e Mps, con il primo che sale e il secondo che scende ha trasformato il premio del 5% stabilito dalla Banca toscana nella scalata in uno sconto dell’offerta rispetto ai corsi di Borsa. In questo momento, le azioni che Mps offre per ogni azione di Mediobanca valgono meno rispetto a quelle quotate in Borsa da Mediobanca. Il mercato sta quindi chiedendo un rilancio di quasi il 7% alla banca senese, che se rapportato all’offerta di partenza di 13,3 miliardi, si traduce in una cifra pari a 920 milioni di euro.