MILANO – È un’offerta pubblica di sottoscrizione ritenuta ostile quella proposta da Monte dei paschi di Siena a Mediobanca. L’istituto di credito meneghino è infatti pronto a bocciare l’ops di Mps nel Consiglio di amministrazione prevista martedì 28 gennaio 2025. A sostenere la scelta di Piazzetta Cuccia ci sono Delfin e il gruppo Caltagirone, oltre agli azionisti di Siena, Milano e Trieste.
Il presidente del Cda Renato Pagliaro non avrebbe dubbi sul da farsi, considerando anche il calo della banca senese, che ieri ha perso il 2% cala a 6,36 euro. Mb, che fino a venerdì continuava a mantenere quota a 16,50 euro, inverte la tendenza e cede il 3,1% scendendo a 15,99 euro. In ogni caso, la differenza resta quasi incolmabile, portando l’offerta a 12.19 miliardi, troppo distante dalla capitalizzazione di Mediobanca, che la supera di 1.56 miliardi.
Le opinioni dei vari analisti sono distanti tra di loro. Come dichiarato dal Sole 24 ore, secondo i calcoli degli analisti di Intesa Sanpaolo, la borsa richiederebbe al Monte il 50% in più del rilancio cash di un miliardo. Per Deutsche Bank, potrebbero aumentare i ricavi di Mps. Ma la maggioranza, quella di Mb, sembra, al momento, impossibile da raggiungere a causa della possibile perdita di risorse strategiche.
Tuttavia, la partita sembra destinata a continuare. Il mirino delle due banche è puntato su Generali. La compagnia assicurativa è pronta ad alzare la posta in gioco, grazie anche al sostegno dei già citati Delfin e gruppo Caltagirone: la famiglia Del Vecchio può salire fino al 19,9% del capitale, mentre l’azienda di Francesco Gaetano Caltagirone si arresta al 9,9%.