È iniziata la prima udienza del processo d’appello nei confronti di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata “Mondo di mezzo”. Gli imputati sono in totale quarantatré, per i quali il procuratore generale chiede l’inasprimento delle pene in linea con l’accusa sostenuta con la sentenza della scorsa estate. In particolare, si torna al punto centrale del riconoscimento dell’“associazione di stampo mafioso” che secondo il primo grado non era invece dimostrato. La sentenza aveva infatti riconosciuto solo l’associazione a delinquere semplice, finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta. In aula i due principali imputati, Carminati e Buzzi, non erano presenti fisicamente. L’ex estremista di destra, fino a pochi giorni fa detenuto a Oristano, è collegato in videoconferenza dal carcere milanese di Opera. Buzzi, invece, ha rinunciato a essere collegato in videoconferenza in quanto ha ritenuto lesivo dei propri diritti di difesa il mancato trasferimento a Roma.
Dopo quella di martedì mattina nell’aula bunker di Rebibbia a Roma, la Corte, presieduta Claudio Tortora prevede udienze nei giorni 8, 13, 15, 20, 22, 27 e 29 marzo. Sei le udienze in programma in aprile e otto quelle già fissate per i mesi di maggio e giugno.