Dopo l’avvertimento del presidente della Uefa Aleksander Ceferin agli Usa, arriva anche quello del presidente della Fifa Gianni Infantino che, dopo aver aperto il Mondiale a 40 squadre, adesso propone una manifestazione con ben 48 nazioni partecipanti, per sottolineare la sua idea di un Mondiale sempre più inclusivo. Di fatti, se persisterà la linea dura del presidente americano Donald Trump sull’immigrazione, gli Stati Uniti saranno a rischio candidatura per i Mondiali di calcio 2026.
“Qualsiasi squadra che si qualifica per la Coppa del Mondo, compresi sostenitori e funzionari, deve avere accesso al Paese, altrimenti non ci sarebbe la Coppa del Mondo”, ha spiegato in una nota il numero uno del calcio mondiale” e continua “Facendo partecipare altri otto paesi daremo la possibilità di godere del Mondiale a più appassionati, ottenendo una rappresentazione più globale”.
Gli Usa infatti sono in pole position per ospitare i mondiali, insieme a Canada e Messico, che si sono proposti di organizzare la manifestazione in un clima di cooperazione trilaterale che sembrerebbe nuova. Inoltre, la FIFA recentemente ha aperto alla possibilità di intervento, in vista soprattutto dell’apertura a 48 squadre.
Pronta già l’alternativa se gli Usa sarà sorda a questo richiamo. Al momento infatti si sta valutando la candidatura di Spagna e Portogallo, ma l’elemento sorpresa consisterebbe soprattutto nella co-organizzazione con un paese africano. Il Marocco si fa spazio, dopo che da anni manifesta l’interesse ad investire sulla propria immagine internazionale. Il Paese non ospita la Coppa d’Africa dal 1988 e non potrà farlo prima del 2026 in quanto le sedi sono già assegnate a Cameroun nel 2019 e osta d’Avorio nel 2021.