La prima volta per Mogol e Gianni Bella nel mondo della lirica. I due esponenti storici della canzone d’autore italiana ridanno vita al melodramma, mettendo in scena, per la regia del tre volte vincitore del Premio Oscar, Dante Ferretti, l’opera “La capinera”, ispirata al romanzo epistolare di Giovanni Verga “Storia di una capinera”.
Grazie a un cast d’eccezione, a dicembre, dunque, il melodramma riprenderà vita, con i testi di Mogol e le musiche di Gianni Bella, su sceneggiatura di Giuseppe Fulcheri.
L’idea di coinvolgere firme tanto “pop” in un contesto del genere nasce dalla convinzione che il melodramma possa ritrovare la sua natura “popolare”, per coinvolgere le nuove generazioni. La scelta, come confermato dai produttori stessi, è arrivato direttamente dal Teatro Bellini di Catania, con il presidente Roberto Grossi e il direttore artistico Francesco Nicolosi che hanno deciso di produrre questo “melodramma moderno”, in prima assoluta nella città siciliana con sette repliche dal 9 al 18 dicembre.
Moderno perché, ha spiegato Mogol, “per l’80 per cento sarà un melodramma nella tradizione ottocentesca, e, grazie a alcune romanze aggiunte, per il 20 per cento sarà una cosa assai diversa”. Importante, in quest’ottica, sarà anche la presenza dell’arrangiatore Geoff Westley, amico e collaboratore di Gianni Bella che porterà in scena un’orchestra di 60 elementi, un coro di 40 cantanti e sette solisti.
Per il resto, la storia della “capinera” rivivrà intatta (e tragica) dal best-seller di Verga, datato il 1871: Maria, una ragazza costretta in convento, e da novizia tornata a casa in campagna, finisce per innamorarsi di un vicino di casa, Nino; un fatto scandaloso, che sarà costretta a reprimere tornando in convento, dove, mentre Nino sposa un’altra, soffrirà sino a morire.