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HomeCultura Modigliani e i presunti falsi: una nuova perizia autentica quelli di Genova

"Modigliani autentici"
secondo una perizia Usa
Nessun falso a Genova?

Uno studio riabiliterebbe 20 opere

definite "grossolane" riproduzioni

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi22 Febbraio 2018
22 Febbraio 2018

Amedeo Modigliani e le sue opere sono al centro di un intrigo internazionale degno delle migliori spy-story, in quanto alcune delle sue opere, esposte al palazzo Ducale di Genova, erano state considerate dei falsi. Dagli Stati Uniti invece arriva una notizia che potrebbe certificarne l’autenticità.

I fatti risalgono allo scorso 16 luglio, giorno di chiusura della mostra “Amedeo Modigliani a Palazzo Ducale”, quando la procura di Genova ha sequestrato 21 dei 70 dipinti esposti: la denuncia, sporta da Carlo Pepi, fondatore dell’Istituzione Casa Natale Modigliani, e dall’esperto Marc Restellini, affermava che quelle 21 opere fossero non autentiche.

Si arriva quindi allo scorso 8 gennaio, quando il perito nominato dal tribunale di Genova Isabella Quattrocchi deposita la sua perizia sulle tele: dalla relazione emerge che 20 delle 21 opere sequestrate sono “grossolanamente false”. Tre persone vengono così indagate per truffa aggravata, messa in circolazione di opere false e riciclaggio: il curatore della mostra, Rudy Chiappini, Joseph Guttmann, mercante ungherese che alla mostra aveva prestato undici quadri, ed il presidente di “Mondo Mostre Skira” Massimo Vitta Zelman.

La tesi della dottoressa Quattrocchi, il 23 gennaio scorso, è stata confermata dalla perizia firmata dalle due esperte francesi Tiziana Mazzoni e Marie Pierre Etcheverry, che hanno ipotizzato che alcuni dipinti furono “realizzati dopo la seconda guerra mondiale”.

Ieri, dalle colonne de Il Giornale, Vittorio Sgarbi, nella sua rubrica “Sgarbi quotidiani”, ha invece scritto che “Il giudice federale di Houston, Greg Abbott, ricevuta la notitia criminis dei supposti falsi Modigliani di Genova dal collezionista e mercante d’arte Joseph Gutmann (notizia riservata), ha ricusato le perizie di esperti giudicati senza competenza specifica come Maria Stella Margozzi e Isabella Quattrocchi”.

Lo stesso Sgarbi evidenzia che “il giudice, rilevando l’insensatezza del riferimento alle cornici (che venivano contestate dalle perite come «provenienti dall’Est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili, né come contesto né come periodo storico a Modigliani»), ha nominato alcuni veri esperti d’arte fra i quali Nicolas Andrei Serota, già direttore di Tate Gallery, Glan D. Lowry, Michael Govan e Giovanni Papi, che hanno unanimemente ritenuto autentici ed autografi tutti i dipinti esposti nella mostra di Palazzo Ducale a Genova”. Il critico poi conclude asserendo che “il provvedimento americano vanifica, sul piano internazionale, l’inchiesta della procura di Genova”.

Ma, secondo il quotidiano La Repubblica, alla procura genovese non è arrivata nessuna comunicazione dagli USA.

Non è la prima volta che le opere del livornese Modigliani sono oggetto di contestazioni: famosa nel 1984, a cento anni dalla nascita dell’artista, la storia del ritrovamento di tre teste attribuite a Modì e poi rivendicate in modo inappellabile da tre studenti universitari livornesi. Il rapper italiano Caparezza alla vicenda ha dedicato anche una canzone, “Teste di Modì”.

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