Modena si conferma la capitale italiana del gioco da tavolo. La settima edizione del Play, il festival ludico più grande del Paese, si è tenuta sabato 11 e domenica 12 aprile registrando il record di 30.000 visitatori. Un dato importante che dimostra la passione del Nord per il gioco da tavola, di lunga superione a quella del resto d’Italia. Basta pensare al caso del festival romano “Ludica”, che non ha superato la terza edizione per la scarsa affluenza. Play invece è ormai diventato un appuntamento imprescindibile per la città di Modena e tutti gli appassionati italiani di board e role-playing games.
Il successo di questa fiera è più che meritato. Play è un esempio concreto di organizzazione, creatività e passione. Sulla superficie di ModenaFiere, che supera quella di due campi da calcio, sono stati allestiti mille tavoli da gioco e proposti oltre 300 eventi a cui i visitatori hanno partecipato con entusiasmo. Tutti i principali editori italiani e alcune grandi associazioni ludiche come “La Tana dei Goblin” e “Club TreEmme” (che hanno collaborato all’organizzazione del Play) erano presenti alla fiera con novità e grandi classici. Il personale preparatissimo e cordiale ha seguito passo passo ogni partita permettendo ai giocatori di apprendere le regole di gioco velocemente e in modo completo. Tra i titoli più attesi del 2015 è stato possibile provare il party game di spie “Spyfall” della dv Giochi, il gioco di controllo territorio a tema storico “Five Tribes” di Asterion Press, il city building “Medina” della HCD e il fantasy semi-cooperativo “The Witcher” della Giochi Uniti e il wargame “Labyrinth” della Asterion Press. Il tutto in un’atmosfera estremamente godibile, che ha molto da insegnare alla quotidianità di isolamento in cui si è continuamente spinti dalle nuove tecnologie: per due giorni l’anno, la più grande ludoteca d’Italia fa dimenticare smartphone e videogame per promuovere la vera socialità, quella che Facebook e Twitter non riescono a dare. Il gioco da tavola unisce gli sconosciuti e promuove l’interazione: un party game può “costringere” a trovare delle affinità con chi si consoce da cinque minuti, uno strategy game stimola l’empatia verso un estraneo, che si può battere soltanto se si riesce a indovinarne la logica di gioco.
Questa edizione, poi, ha visto anche il contributo di tante novità rispetto agli anni scorsi. Ne è un esempio il “PlayCos 2015”, il contest per i cosplayer; il “Play Storia”, con una selezione di giochi strategici in occasione del settantesimo anniversario della Resistenza italiana; o ancora l’ampio spazio dedicato alla saga cinematografica di “Star Wars” nell’anno dell’uscita del settimo episodio “The Force Awakens”.
“Gioco ma non solo. Play è ormai un evento di primissimo livello che porta a Modena migliaia di persone che spesso si fermano per l’intero fine settimana, con benefici tangibili per il territorio. A ciò va aggiunto che da tempo la maggior parte degli editori di giochi più importanti puntano su Play per incontrare gli appassionati e, sempre più spesso, presentare in anteprima le loro novità: un chiaro indice di qualità della manifestazione”: ha sottolineato l’amministratore delegato di ModenaFiere, Paolo Fantuzzi. Play si conferma dunque un festival originale e sempre in evoluzione, che presta un occhio attento alle novità e le tendenze annuali, senza mai dimenticare la tradizione e i grandi classici del gioco. L’incremento di oltre il 10% di presenze rispetto all’edizione 2014 conferma che la strada è quella giusta e che è importante continuare a seguirla: Play 2016, d’altronde, è già stato confermato per il piacere degli editori dei giochi e degli appassionati.
Corinna Spirito