A 54 anni dalla morte del presidente americano John Fitgerald Kennedy, oggi potrebbero essere rivelati importanti dettagli sull’assassinio più indagato del secolo. Il presidente Donald Trump ha infatti annunciato tramite un tweet che verranno resi pubblici oltre 3mila file, fino ad ora protetti dal segreto di Stato.
Nel 1991 la pellicola “JFK” di Oliver Stone aveva contribuito ad alimentare una teoria cospirativa sul misterioso assassinio di Dallas, in cui il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti rimase ferito mortalmente da alcuni colpi di fucile, durante un viaggio a bordo della sua limousine presidenziale. L’anno successivo l’allora presidente G. W. Bush varò la ‘Kennedy Assassination Records Collection Act’. Con lo scopo di dissipare le teorie cospirative, la legge ha consentito la divulgazione di milioni di pagine legate all’omicidio, e ha fissato per il 26 ottobre 2017, venticinque anni dopo, la scadenza per pubblicarle in maniera integrale.
“Molto interessante!”, ha twittato nelle scorse ore Donald Trump. Ora però, resta da capire se i file verranno divulgati davvero nella loro totalità. Secondo i media statunitensi, infatti c’è chi ancora, come l’intelligence americana, ne chiede il segreto parziale.
Intanto lo stesso presidente americano viene ancora una volta chiamato in causa in merito al Russiagate. Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha annunciato infatti di essere stato contattato durante le presidenziali da una società di raccolta dati vicina a Donald Trump. “Confermo una richiesta di contatto (prima del novembre del 2016) da parte della Cambridge Analitica, che è stata respinta da Wikileaks”, ha twittato Assange, che non ha specificato i contenuti di tale “approccio”. Secondo la Cnn tuttavia, Alexander Nix, Ceo della società in questione, avrebbe contattato Assange per riuscire ad accedere alle mail dell’account privato di Hilary Clinton.