Dopo il Senato, ieri è arrivata anche l’approvazione della Camera: la missione internazionale in Niger si farà. E così un contingente dell’esercito italiano verrà inviato in Africa – dal Niger alla Tunisia, dal Sahara occidentale alla Repubblica Centrafricana – in una missione non di combattimento, bensì di addestramento delle forze di sicurezza locali. Obiettivo: lottare contro il terrorismo e controllare le frontiere maggiormente attraversate dai migranti.
Favorevoli ai 470 soldati mandati in Niger sono stati il Partito Democratico e Alternativa Popolare, ma anche Forza Italia e Fratelli d’Italia. Contrari, invece, Liberi e Uguali e i Cinque Stelle. Ma a sorprendere di più è stata l’astensione della Lega, che ha giustificato la propria scelta con la poca chiarezza e incisività della risoluzione nel contrastare l’immigrazione. Una decisione opposta a quanto affermato da Matteo Salvini lo scorso 10 gennaio, quando sostenne: «Ogni intervento teso a contrastare l’immigrazione clandestina avrà il mio sostegno, ovunque, anche in Islanda». Una mossa, quella del leader del Carroccio, per non appoggiare la maggioranza.
La vicenda, però, fa riflettere: il centrodestra, qualora salisse al governo, sarebbe compatto o diviso in politica estera? Per ora la certezza di un’intesa riguarda solo i rapporti con la Russia, mentre sull’asse Francia-Germania ci sono posizioni differenti.
Anche Daniele Capezzone, tra gli esponenti di Noi con l’Italia – la quarta gamba del centrodestra – ha votato contro le missioni estere. “Andiamo in Niger a proteggere l’uranio francese, nel quadro di un complessivo e inesorabile assoggettamento italiano a Parigi, più ancora che a Berlino” ha dichiarato l’ex dei Radicali. Chiarendo di parlare a titolo personale e non del movimento.
Intanto il premier Paolo Gentiloni, con un tweet, ha ringraziato il Parlamento per il lavoro svolto: “Dall’Afghanistan all’Iraq, dal Libano al Kosovo, dalla Libia al Niger, le forze armate e la cooperazione italiana lavorano per la pace, lo sviluppo e la stabilità, contro il terrorismo e il traffico di esseri umani”. Pieno appoggio anche da parte della ministra della Difesa, Roberta Pinotti: “L’Italia ha deciso di partecipare allo sforzo dei Paesi del Sahel per contrastare la minaccia incombente del terrorismo di natura jihadista, e le nuove missioni approvate, tra cui il Niger, si concentrano in un’area geografica, l’Africa, che ha un prioritario interesse strategico».