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HomePolitica Missione in Niger dalla Camera il sì. Centrodestra spaccato

Missione in Niger
dalla Camera il sì
Centrodestra spaccato

Al confine inviati 470 militari

Lega astenuta, Capezzone contrario

di Rossella Melchionna18 Gennaio 2018
18 Gennaio 2018

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante una conferenza presso la sala stampa della Camera, per presentare l'adesione dell'avvocato Giulia Buongiorno al partito della Lega. Roma, 18 gennaio 2018. ANSA/CLAUDIO PERI

Dopo il Senato, ieri è arrivata anche l’approvazione della Camera: la missione internazionale in Niger si farà. E così un contingente dell’esercito italiano verrà inviato in Africa – dal Niger alla Tunisia, dal Sahara occidentale alla Repubblica Centrafricana – in una missione non di combattimento, bensì di addestramento delle forze di sicurezza locali. Obiettivo: lottare contro il terrorismo e controllare le frontiere maggiormente attraversate dai migranti.

Favorevoli ai 470 soldati mandati in Niger sono stati il Partito Democratico e Alternativa Popolare, ma anche Forza Italia e Fratelli d’Italia. Contrari, invece, Liberi e Uguali e i Cinque Stelle. Ma a sorprendere di più è stata l’astensione della Lega, che ha giustificato la propria scelta con la poca chiarezza e incisività della risoluzione nel contrastare l’immigrazione. Una decisione opposta a quanto affermato da Matteo Salvini lo scorso 10 gennaio, quando sostenne: «Ogni intervento teso a contrastare l’immigrazione clandestina avrà il mio sostegno, ovunque, anche in Islanda». Una mossa, quella del leader del Carroccio, per non appoggiare la maggioranza.

La vicenda, però, fa riflettere: il centrodestra, qualora salisse al governo, sarebbe compatto o diviso in politica estera? Per ora la certezza di un’intesa riguarda solo i rapporti con la Russia, mentre sull’asse Francia-Germania ci sono posizioni differenti.

Anche Daniele Capezzone, tra gli esponenti di Noi con l’Italia – la quarta gamba del centrodestra – ha votato contro le missioni estere. “Andiamo in Niger a proteggere l’uranio francese, nel quadro di un complessivo e inesorabile assoggettamento italiano a Parigi, più ancora che a Berlino” ha dichiarato l’ex dei Radicali. Chiarendo di parlare a titolo personale e non del movimento.

Intanto il premier Paolo Gentiloni, con un tweet, ha ringraziato il Parlamento per il lavoro svolto: “Dall’Afghanistan all’Iraq, dal Libano al Kosovo, dalla Libia al Niger, le forze armate e la cooperazione italiana lavorano per la pace, lo sviluppo e la stabilità, contro il terrorismo e il traffico di esseri umani”. Pieno appoggio anche da parte della ministra della Difesa, Roberta Pinotti: “L’Italia ha deciso di partecipare allo sforzo dei Paesi del Sahel per contrastare la minaccia incombente del terrorismo di natura jihadista, e le nuove missioni approvate, tra cui il Niger, si concentrano in un’area geografica, l’Africa, che ha un prioritario interesse strategico».

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