Dopo tredici anni in carcere Katharina Miroslava, la ballerina che nel 1986 fu condannata per aver contribuito all’omicidio dell’amante Carlo Mazza, è finalmente libera. Stasera a mezzanotte l’artista ceca finirà di pagare il debito con la giustizia e andrà in Austria dove è nato suo figlio e dove vivono i suoi genitori. Per lei però ancora non è finita, Katharina vuole assolutamente impegnarsi per la revisione del processo.
Tredici anni fa. Katharina ha scontato quello che il verdetto del processo aveva stabilito tredici anni fa. Carlo Mazza, ricco imprenditore di Parma e amante della ragazza, la mattina del 9 febbraio del 1986 fu ucciso dal marito Wiltold. I giudici stabilirono che fu concorso morale in quanto Katharina era d’accordo con Wiltold, aiutato nell’impresa dal fratello di lei, i due, condannati uno a 24 e l’altro a 21 anni, ancora oggi latitanti. Il processo, però, durò moltissimo. Prima assoluzione, poi condanna, annullamento della condanna, una latitanza di otto anni, il coinvolgimento del marito e del fratello, lo strano ruolo di un greco assolto dopo cinque anni di carcere, e infine l’arresto di Katharina nel 2000.
Una donna sola. Katharina in questi tredici anni di carcere è rimasta sola. Ha perso tutti gli amici di sempre che l’hanno abbandonata. «Non è vero- afferma la ballerina ceca- che il carcere costruisce. Distrugge. Di amicizie non ne ho portata via nemmeno una, anche se ho voluto molto bene a tante persone. Quello che ho fatto lì dentro era per sopravvivere, non per vivere. Adesso si, posso cominciare a vivere ma finora per me è stata una battaglia ogni santo giorno. Quelle porte sono chiuse alle spalle per sempre, lontano da me. Dalla cella ho portato via solo dei fiori e la mia Bibbia». A 51 anni e nelle sue ultime ore da condannata in affidamento ai servizi sociali, Katharina è convinta che la verità non sia quella dei giudici. «Chi l’ha detto che io mi volessi prendere il miliardo dell’assicurazione di Carlo? Chi l’ha detto che questa verità processuale è quella vera?» chiede ora Katharina dalla vigilia della sua fine pena.
Marco Stiletti