Torna il bonus maturità? Sembra proprio di sì a sentire il neo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Matteo Renzi lo ha messo nero su bianco anche nel suo discorso programmatico pronunciato davanti al Senato: “Di fronte alla crisi economica non si può non partire dalle scuole – ha detto il premier – bisognerà tornare a credere che l’educazione sia davvero il motore dello sviluppo”.
La Giannini si dice pronta ed ha già le idee piuttosto chiare sul da farsi. Una delle sue priorità sarà reinserire il bonus maturità ma non subito. Si comincerà l’anno prossimo, visto che il bando per i test di accesso alle facoltà a numero chiuso è già stato pubblicato. “Lo studente non deve andare all’università vergine, ignorando tutto quello che ha fatto prima – ha spiegato la linguista in un’intervista al “Corriere della Sera” – il voto di maturità non è altro che la sintesi che uno ha fatto nei precedenti anni di carriera scolastica, quindi deve esserci e bisogna valutarlo insieme a tutte le altre cose che gli vengono richieste nell’esame di selezione”.
Il bonus fu introdotto dal ministro Francesco Profumo nell’era Monti e fu cancellato dal ministro Maria Chiara Carrozza il giorno stesso in cui circa 100mila giovani si giocavano l’accesso alla facoltà di Medicina. La decisione provocò le aspre proteste del mondo studentesco contro il governo Letta. Ma anche la volontà della Giannini di reinserire il bonus ha suscitato diverse polemiche. “Siamo sconcertati – ha dichiarato Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK – Coordinamento Universitario – I test a numero chiuso sono in Italia una vera e propria lotteria nazionale che può aggravarsi con strumenti come il bonus maturità che risulta essere foriero di disparità”. Venerdì 7 marzo migliaia di giovani universitari scenderanno in varie piazze italiane per dire no a questi bonus e per eliminare ogni barriera d’accesso alla formazione universitaria.
Maria Lucia Panucci