La 29° edizione dell’indagine sulla vivibilità delle province italiane del Sole 24 Ore è stata vinta, quest’anno, da Milano. È la prima volta che il capoluogo lombardo primeggia nella classifica, nonostante sia arrivata spesso nel corso degli anni, vicino all’ambito traguardo.
La graduatoria è stilata sulla base di 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree, riferiti all’ultimo anno appena trascorso: ‘Ricchezza e consumi’, ‘Affari e lavoro’, ‘Ambiente e servizi’, ‘Demografia e società’, ‘Giustizia e sicurezza’, ‘Cultura e tempo libero’.
Al secondo posto c’è Bolzano, in risalita dalla quarta posizione del 2017, e al terzo Aosta, in discesa di un posto rispetto allo scorso anno. In generale, è il Triveneto a popolare le prime trenta posizioni. Solo Venezia e Rovigo si piazzano poco dopo, rispettivamente al 34° e al 58° posto.
Nelle ultime posizioni figurano numerose città del Sud. Ultima fra tutte, per la quarta volta, Vibo Valentia, per durata media dei processi e anche per le basse spese che i Comuni destinano a minori, disabili e anziani.
Ogni area tematica ha un suo vincitore. La prima, che misura ricchezza e consumi di province e città, ha al primo posto Milano, seguita da Bolzano, Belluno e Gorizia. Nell’area affari e lavoro primeggia invece Bolzano. Per quanto riguarda ambiente e servizi Trieste, giustizia e sicurezza le province di Ferrara e Ravenna, demografia e società Napoli e Catania.
Non può mancare la cultura nella misurazione della qualità della vita. A trionfare, nell’area ‘Cultura e tempo libero’, sono Rimini, Firenze e Roma.
Il numero di librerie, l’offerta culturale e la spesa al botteghino per abitante, fanno guadagnare alla capitale tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno, permettendole così posizionarsi al 21° posto.