«Oggi il closing non si farà e non ci sentiamo presi in giro perché l’attività della società sta andando avanti. La vendita del Milan non dipende da me». La dichiarazione dell’ad rossonero Adriano Galliani dopo l’assemblea dei soci del club ( durata solo mezz’ora) ha sancito lo slittamento della chiusura delle trattative a discapito delle voci convulse dei giorni scorsi,
Il dirigente ha precisato che non si sono verificate “condizioni sospensive” del contratto con Sino Europe Sports. L’avvocato Giuseppe La Scala, leader dell’Associazione di piccoli azionisti del Milan, ha accusato Fininvest di non avere trasparenza nei confronti dei tifosi milanisti. Un altro azionista si è detto “scandalizzato per il comportamento di Fininvest”.
Per tutta risposta il dirigente rossonero (le cui dimissioni erano attese per oggi assieme a quelle di Marina Berlusconi in caso di definizione della trattativa) si è limitato a confermare di aver seguito le indicazioni dei consulenti legali, aggiungendo poi che «la vita societaria continua tranquillamente».
Fininvest quindi incasserà una caparra di 100 milioni da sommare ai 200 anticipati fra agosto e dicembre scorsi. In cambio la nuova scadenza sarà fissata tra il 31 marzo e il 7 aprile.
Cresce intanto la diffidenza verso il capocordata cinese Jonghong Li, di cui stanno trapelando le prime informazioni dalla stampa della madrepatria dopo mesi di silenzio. Sono emerse infatti inchieste della stampa di Shangai che hanno rivelato un passato di truffe ai danni di 18 mila risparmiatori, per un totale di 800 milioni di yuan ( circa 100 milioni di euro).
D’altro canto non è un mistero che Fininvest abbia bisogno di vendere, Le incertezze riguardano infatti la gestione quotidiana del club, in costante perdita negli ultimi quattro anni e con grossi dubbi sui 350 milioni di stanziamenti previsti in tre anni.