Resta alta la tensione a Ventimiglia, dove da giorni la gendarmeria francese impedisce a un centinaio di migranti di oltrepassare il confine. Dopo due notti passate sugli scogli a Ponte San Ludovico, ieri ripuliti con le loro mani dai rifiuti, alcuni stranieri hanno accettato di spostarsi nella stazione ferroviaria, dove già risiedono altre 80 persone.
E’ prevista per domani la riapertura delle frontiere della Germania, secondo quanto spiegano fonti della Commissione Ue, mentre la Francia, dal canto suo, nega di aver sospeso il trattato di Schengen: “La circolazione autostradale e ferroviaria non è mai stata interrotta”, ha riferito un alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes.
Intanto il premier Matteo Renzi lancia la sua sfida all’Europa in vista del Consiglio Europeo del 25 e 26 giugno sull’immigrazione: “La nostre voce si farà sentire – ha dichiarato – Se il consiglio europeo accoglierà la solidarietà bene, sennò abbiamo pronto il piano B. Redistribuire solo 24mila persone è quasi una provocazione”. “Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea – ha continuato il premier – Per questo vedrò nei prossimi giorni Hollande e Cameron e riparlerò con Juncker e Merkel”.
Sull’emergenza migranti è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha ribadito l’intenzione dell’Italia di “cambiare il regolamento di Dublino, che è diventato un muro di recinzione per il Paese dove gli immigrati fanno il loro primo ingresso”. “Non accetteremo un’Europa egoista – ha dichiarato Alfano – Voglio dire agli italiani che quello che accade a Ventimiglia è l’antipasto di quello che accadrebbe se si chiudesse Schengen”. E ha poi aggiunto: “Noi dobbiamo ottenere subito di più dall’Europa sull’immigrazione: diciamo no ad un numero fisso di migranti da distribuire, ma serve un meccanismo automatico per distribuirli in Europa quando arrivano qui”.
“L’unico piano deve essere quello di creare dei campi profughi in Libia e fermare le partenze: se Renzi ha in mente qualcosa di diverso sarà inefficace”, ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni. “Da questa Europa non possiamo aspettarci nulla – ha proseguito – dobbiamo agire noi coinvolgendo le Nazioni Unite”. Il governatore ha poi spiegato che nei prossimi giorni incontrerà il premier Renzi, il presidente del Veneto, Luca Zaia, e altri governatori per trovare una soluzione comune.
Alessandra Aurilia