“Minniti ha detto con tre anni di ritardo quello che la Lega aveva paventato come rischio, cioè che con quel ritmo di sbarchi avremmo avuto l’invasione dei migranti. E infatti gli sbarchi sono finiti”. A dirlo è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Capital. Parole che dimostrano un cauto apprezzamento del leader del Carroccio nei confronti del ministro dell’Interno, il quale qualche settimana fa aveva parlato di un “rischio per la tenuta democratica dell’Italia” nel periodo più intenso degli sbarchi.
Sempre sul tema immigrazione – uno dei punti chiave della narrazione leghista – Salvini ha commentato anche le ultime dichiarazioni di Papa Francesco, enfatizzando la necessità espressa dal Pontefice di porre un limite al fenomeno: “Sono contento che il Santo Padre parli dell’accoglienza e dei suoi limiti: noi siamo per una migrazione controllata, qualificata, come capita in Australia e negli altri paesi civili, non a capocchia”.
Infine, commentando i recenti casi di stupro, il leader della Lega non ha risparmiato una stoccata nei confronti degli immigrati: “Secondo me è un reato più grave dell’omicidio a prescindere da chi lo compie. Ma se lo commette uno a cui ho dato il pane, è doppiamente più grave”.