“Il diritto alla vita in una condizione di emergenza è superiore a decreti o regole”, queste le dichiarazioni rilasciate a La Stampa da Claus Peter Reisch, comandante della nave Eleonore appartenente alla ong Lifeline, dopo aver appreso di essere stato iscritto sul registro degli indagati dalla procura di Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo skipper bavarese, rivendicando la scelta di entrare nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, non rispettando l’alt intimato dalla Guardia Costiera, ha poi proseguito definendo l’iniziativa “giusta perché viola le regole di Salvini ma non il diritto internazionale”. “Dovevo farlo, dovevo portarli al sicuro”, ha rimarcato Reisch, sottolineando quanto l’interesse primario in gioco, secondo la sua opinione, fosse la salute dei centoquattro migranti dell’imbarcazione e non il rispetto del decreto sicurezza bis fortemente voluto dal leader del Carroccio. Il decreto prevede, oltre al sequestro della nave già avvenuto nei giorni scorsi, una multa molto pesante che potrebbe andare dai centocinquantamila euro fino al milione.
Reisch a breve sarà ricevuto a Palazzo delle Aquile dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al quale aveva richiesto un incontro, e sarà accompagnato dal primo ufficiale delle Eleonore, Martin Ernst, dal direttore della missione Lifeline, Axel Steier, e dai giornalisti che erano a bordo della nave.
Stessa sorte della nave Eleonore è toccata alla Mare Jonio, appartenente a Mediterranea Saving Humans: sequestro dell’imbarcazione e multa di trecentomila euro per violazione del decreto sicurezza. “È un conflitto istituzionale, siamo entrati dopo l’autorizzazione della Guardia Costiera, dopo avere avviato le pratiche di sbarco. L’approdo doveva essere stamattina ma per la concomitanza dell’arrivo del traghetto ci hanno detto di potere attraccare solo alle 10″. Queste le reazioni di ieri dei membri dell’equipaggio, dopo la notifica dell’atto amministravo, che sottolineano come ci sia una differenza sostanziale con il caso Eleonore, in quanto i volontari di Mediterranea non avrebbero forzato nessun blocco, attraccando in accordo con le istituzioni.