Ci sarebbero otto bambini tra i dispersi del naufragio avvenuto questa notte a Lampedusa, dove un’imbarcazione con circa cinquanta migranti a bordo si è capovolta a sei miglia dalla costa. In base alle prime ricostruzioni il barchino si sarebbe ribaltato durante le operazioni di soccorso della Guardia Costiera. Durante la procedura di trasbordo, i migranti si sarebbero spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, avrebbero rovesciato l’imbarcazione.
Al momento sono nove i corpi dei migranti recuperati senza vita, due dei quali rinvenuti nell’immediatezza dai soccorsi. Gli altri sette sono state ritrovati da due motovedette, allertate dai piloti dell’elicottero alle prese con le attività di ricerca. In totale a bordo c’erano cinquanta migranti, ventidue dei quali tratti in salvo. La maggior parte delle persone a bordo erano di origine tunisina o subsahariana.
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul naufragio. Il fascicolo è, al momento, contro ignoti. Il procuratore capo Luigi Patronaggio ha inviato Lampedusa un sostituto, per seguire gli sviluppi della vicenda. Salvatore Martello, il sindaco di Lampedusa, ha commentato così la vicenda: “Basta stragi del mare. Basta raccogliere morti che galleggiano. Non possiamo continuare ad assistere allo sbarco di cadaveri di povere persone che inseguono il sogno di migliorare la propria vita”.
Nel cuore della notte l’organizzazione Open Arms ha effettuato un salvataggio di 40 migranti a bordo di un’altra imbarcazione a poche miglia da Lampedusa. Sul barchino, in base a quanto riportato da Open Arms, c’era anche un bambino. L’organizzazione ha denunciato su Twitter l’emergenza migranti: “Intanto a poche miglia, davanti a Lampedusa, 30 persone morivano in un naufragio. Così è #Med. O vita o morte”.