ROMA – Situazione complessa a Lampedusa, dove nell’hotspot il numero di persone arrivate continua a salire. Sono circa 31mila i migranti giunti negli ultimi due mesi, un numero che potrebbe continuare a crescere. Un momento delicato, dunque, che mette in discussione le politiche sul tema di immigrazione attuate non solo dall’Italia, ma anche da molte nazioni europee.
Meloni a Porta a Porta: “Ricollocamenti sono solo coperta di Linus”
Riecheggiano, proprio su questo tema, le parole della premier Giorgia Meloni, intervistata ieri sera da Bruno Vespa a Porta a Porta. Per lei “nessuna sorpresa” per le porte chiuse di Germania e Francia sul tema ingressi, ma il caos sull’isola siciliana non fa altro che sottolineare, ancora una volta, la necessità di un aiuto comunitario. “Tempo fa – ha sottolineato Meloni – avevamo comunicato ai nostri partner che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti ‘dublinanti’, perché i nostri hotspot sono pieni”. Fermare gli arrivi sarebbe la vera svolta, per non fissarsi sul nodo dei ricollocamenti, che – ritiene – non siano altro che una “coperta di Linus”. Impossibile non notare, però, che la maggior parte degli sbarchi giunga proprio dalla Tunisia, nazione con cui, lo scorso luglio, la premier Meloni aveva siglato, insieme ad altri paesi europei, un Memorandum, ossia un patto fatto di impegni politici e finanziari con la Tunisia che comprendono, soprattutto, l’avvio di un parternariato strategico nella gestione dei flussi migratori.
Duro l’attacco delle opposizioni
Duro e immediato il colpo delle opposizioni: per il leader di Italia Viva Matteo Renzi “È inaccettabile il rifiuto dell’Europa di gestire insieme il problema dell’immigrazione. L’Ue cambi musica, ma Meloni e Salvini escano da promesse sovraniste da campagna elettorale”. Ribatte il segretario di +Europa Riccardo Magi: per lui “le immagini che continuano ad arrivare da Lampedusa sono drammatiche. Migliaia di arrivi ora dopo ora, persone ammassate, hotspot al collasso, soccorritori in difficoltà. La strategia europea di Giorgia Meloni, che ha deciso di puntare tutto sullo stop alle partenze rinunciando al ricollocamento interno, è un fallimento”. La deputata dem Laura Boldrini sottolinea invece che “La situazione a Lampedusa è allo stremo, con migliaia di migranti abbandonati da giorni e la popolazione locale sotto pressione. La dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale voluto da Meloni a cosa è servita?”.
Salvini: “C’è una regia dietro questo esodo”
Sulla gestione dell’immigrazione è intervenuto anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. “Sono convito che ci sia una regia dietro questo esodo. Ne parleremo pacatamente in seno al governo italiano, ma non possiamo assistere ad altre scene simili”. Se ne parlerà, probabilmente, già nel corso del prossimo Consiglio dei ministri, previsto per lunedì 18 settembre. Sull’Europa le parole del leader leghista non sono meno forti: “Io non so dove sia finita la solidarietà, la compartecipazione, l’inclusività, si parla di green, green.. Ma sostanzialmente dobbiamo fare da soli. Io ho parlato con il ministro Piantedosi che sta lavorando a nuovo decreto per ridurre i problemi”, conclude Salvini.
Meloni incontra oggi l’omologo ungherese Orban
Intanto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, giunta in Ungheria per partecipare al Demographic Summit di Budapest, incontrerà intorno alle 13.50 il suo omologo ungherese Viktor Orban. Meloni, accompagnata dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, parlerà di natalità e famiglia.