Entra nel vivo la trattativa europea per trovare un nuovo accordo sui migranti. Mercoledì sera il premier Giuseppe Conte incontrerà a Palazzo Chigi Emmanuel Macron. Diverse le richieste che presenterà il Presidente del Consiglio italiano: tra queste, in primo piano, ci sono quelle di togliere l’obbligo secondo cui è il Paese di sbarco a dover gestire tutte le richieste di asilo, inserire un meccanismo di rotazione per i porti (in modo che le navi Ong non puntino solo sui porti italiani, ma siano accolte anche da quelli francesi, spagnoli, maltesi e croati) e di superare la distinzione tra migranti ai quali si applica il meccanismo di redistribuzione europea.
La Francia si è già detta disponibile a rivedere l’accordo sui migranti, adesso che c’è il nuovo governo Conte – mentre con l’esecutivo gialloverde aveva tenuto una posizione più ostile -. Finché la Lega era al governo, infatti, la proposta di Roma non poteva decollare per motivi politici: un’intesa di questo tipo con l’Italia appariva un aiuto al leader leghista Matteo Salvini e, di conseguenza, a Marine Le Pen oltralpe.
Se ora Francia e Italia sono nella direzione di trovare una soluzione comune sulla ripartizione, i due paesi sono però ancora distanti sulle categorie di migranti sui quali si deve applicare la redistribuzione europea. La Francia (così come altri paesi europei) vuole accettare solo coloro che sembrano avere fondati motivi di chiedere asilo o protezione internazionale, mentre l’Italia (e anche Malta) vuole che ci sia invece un criterio più ampio per evitare che tutti gli irregolari rimangano lì dove sono sbarcati fino all’espulsione.
La cancellerie dei diversi paesi stanno lavorando alacremente in queste ore per trovare un’intesa in vista del vertice di Malta del 23 settembre, quando quattro Stati europei dovranno decidere che accordo firmare. Altro nodo da sciogliere riguarda i Paesi pronti ad unirsi alla coalizione dei volenterosi per il nuovo accordo sui migranti.