Si prospettava come un buco nell’acqua, ma il vertice europeo straordinario a Salisburgo su immigrazione e Brexit sembra portare a qualche progresso sul tema dei migranti. “Sul tavolo c’è l’ipotesi che i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione, versino un contributo finanziario”, ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della cena, durata quattro ore, tra i 28 leader europei al Felsenteitshule Theater di Salisburgo. Secondo il primo ministro, alcuni tra i Paesi inadempienti hanno già dato la propria disponibilità.
I chiarimenti delle fonti di Palazzo Chigi. L’ipotesi di un finanziamento da parte dei Paesi “residuali” non significa scartare il meccanismo di solidarietà nella ridistribuzione delle quote, che comunque dovrà includere la più ampia partecipazione possibile. Lo hanno precisato tempestivamente fonti di Palazzo Chigi, le quali hanno spiegato che per “residuale” si intende il numero degli Stati membri che potrebbero non partecipare alla distribuzione dei migranti.
Lunedì il Consiglio dei ministri esaminerà i decreti immigrazione e sicurezza. A causa dell’assenza di Conte e del vicepremier Luigi Di Maio, in Cina per rafforzare i rapporti con la seconda economia mondiale, il Consiglio dei ministri analizzerà i decreti sicurezza e immigrazione il prossimo lunedì. Per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, i due decreti sono fondamentali e non sarebbe stato corretto portarli in Cdm senza Conte e Di Maio: “Per cortesia istituzionale, abbiamo convenuto di convocare il consiglio dei ministri lunedì”.
Le dichiarazioni dei leader europei. “Se iniziamo a parlare del prezzo di un migrante, è una vergogna per tutti”. Lo ha detto il primo ministro lussemburghese Xavier Bettel commentano la possibilità di un contributo economico da parte dei Paesi che non accolgono. “Non parliamo di tappeti o di merci – ha aggiunto – Parliamo di esseri umani”. Intanto, a Belgrado, il commissario europeo agli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, ha siglato un accordo con il ministro dell’Interno serbo, Nebojsa Stefanovic, con l’obiettivo di dispiegare unità Frontex ai confini della Serbia. “Ciò contribuirà a rafforzare la sicurezza ai confini esterni della Ue, e ad affrontare meglio il problema dell’immigrazione irregolare”, ha osservato Avramopoulos. Per il premier ungherese Viktor Orban, il problema dell’eccessiva immigrazione si potrebbe risolvere semplicemente facendo rimpatriare gli irregolari ed impedendo ulteriori arrivi.
L’apertura di Macron sulle regole di diritto di asilo. “È possibile arrivare ad una riforma del regolamento di Dublino prima delle elezioni europee”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, secondo il quale la Francia “farà ogni sforzo per accompagnare questa ambizione”. La riforma del regolamento di Dublino è un tema importantissimo in vista delle elezioni europee di maggio 2019. Macron vuole risolvere una volta per tutte il nodo delle regole europee del diritto d’asilo che i Paesi più vicini all’Africa, in primis Italia e Grecia, vorrebbero cambiare. Ad oggi, infatti, il compito di gestire le richieste d’asilo spetta agli Stati di prima accoglienza.