I dati sono strazianti. Secondo le dichiarazioni di William Spindle, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, il 2016 è fino ad ora l’anno che registra più vittime nelle traversate. La rotta mediterranea conta infatti, almeno 3.800 tra morti e dispersi. È un numero esorbitante e in crescita rispetto al 2015, che secondo le stime ha registrato un totale di 3.771 decessi. Ciò che stupisce inoltre, è che rispetto all’anno scorso il numero complessivo delle traversate si è più che dimezzato (da 1.015.078 a 327.800). In crescita dunque, è il numero di chi, nel tentativo di raggiungere l’Europa, ha perso la vita. Precisamente 1 ogni 88, con una particolare concentrazione nel Mediterraneo centrale: 1 morte ogni 47 arrivi.
Nel frattempo stamattina il portavoce ufficiale della Marina Libica Ayoub Kassem ha comunicato all’ANSA il naufragio di un barcone carico di migranti. L’incidente si è verificato a Tajoura, a est di Tripoli nei pressi delle coste libiche. In mancanza di imbarcazioni adeguate, la Marina non è stata in grado di effettuare grandi salvataggi in alto mare. Solo 29 i migranti messi in sicurezza, ma 97 per ora i dispersi.