Rispunta Joseph Mifsud. O meglio, il suo nome. Il professore, uomo chiave del Russiagate, e di cui si sono perse le tracce dal 2017, risulta essere inserito in un fascicolo contro ignoti aperto dalla Procura di Agrigento per abuso d’ufficio e truffa: Mifsud sarebbe iscritto nel registro degli indagati per aver commesso il reato di peculato tra il 2009 e il 2017. In quegli otto anni infatti il docente maltese era risultava essere il presidente del Consorzio universitario di Agrigento.
A Mifsud si contestano diverse “spese pazze”: dai viaggi in giro per il mondo – Russia, Malta, Usa, Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria – dove era quasi sempre accompagnato “da sconosciute giovani donne dell’Est”, ma anche acquisti di numerosi telefoni Blackberry, almeno cinque, comprati e poi spariti. Il professore maltese avrebbe realizzato un buco da oltre 200mila euro.
L’inchiesta agrigentina è partita da un esposto dell’attuale presidente del Consorzio, Giovanni Di Maida. Nonostante Mifsud sia un fantasma da quasi due anni, la Procura ha attivato – si presuppone invano – le procedure per la notifica all’interessato dell’inchiesta in corso. A capo dell’indagine sono il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e il pm Chiara Bisso.