“Non smetterò con la musica. Continuerò a cantare fino a quando sarò anziano”. Così Michael Bublé smentisce la notizia che aveva fatto circolare il Daily Mail nei giorni scorsi riguardo a un suo addio al lavoro a causa della malattia del figlio: “Due anni fa a mio figlio è stato diagnosticato il cancro. Io e la mia famiglia facemmo delle dichiarazioni spiegando che avremmo voluto lasciare il nostro lavoro per stare vicino a lui. Così quel tabloid ha preso quelle frasi vecchie di due anni e le ha mischiate con altre citazioni decontestualizzate solo per vendere copie”. Bublé smentisce l’addio annunciato dal quotidiano britannico e lancia il nuovo album Love, in uscita il 16 novembre.
A diciotto mesi di distanza dalla scoperta della malattia, ora il figlio sta meglio e lui ha ripreso a cantare: “Un anno fa non sapevo neanche se sarei tornato sulle scene. Una sera ho chiamato la mia band a casa, abbiamo bevuto, parlato e ci siamo messi a suonare. Il disco è nato quel giorno”. Quarantatré anni, 60 milioni di album venduti, quattro Grammy e numerosi Juno Awards. Il cantante canadese torna in scena con tredici canzoni, di cui due originali e undici rivisitate: “So che può sembrare come un cliché, ma sono le canzoni che hanno scelto me. Il mio talento è quello di reinterpretare testi”.
Le canzoni – da When I Fall in Love che apre il disco a I get a Kick out of you che lo chiude – rappresentano un nuovo modo di fare musica dell’artista: “È vero, credo di cantare in maniera diversa, penso alla musica in maniera diversa. E avere una nuova prospettiva mi è costato. Francamente troppo. Ma penso anche che nella sfortuna ho trovato una fortuna, perché oggi so di essere un artista in grado di toccare anche l’altro lato dell’amore, quello carico di pena e di fatica”.