Tempi duri per il Metropolitan di New York, colpito da una grave crisi finanziaria. Il museo che registra il numero più alto di visitatori nel mondo vive in uno stato di crisi ormai da tempo. Ad aprile dello scorso anno era stata annunciata un’irregolarità nei bilanci (il deficit ammontava a 10 milioni di dollari) e ora l’amministrazione ha annunciato che non verrà costruita nessuna nuova ala, almeno per il momento.
Il progetto iniziale, affidato all’archistar britannica David Chipperfield, prevedeva infatti l’ingrandimento dell’area dedicata all’arte moderna e contemporanea, carente al Met, per una spesa complessiva di 600 milioni di dollari. La nuova area avrebbe ospitato la collezione di quadri cubisti del magnate dei cosmetici Leonard Lauder. L’inaugurazione era programmata per il 2020, in occasione dei 150 anni del museo.
Ma il tutto è stato congelato fino a data da destinarsi quando, si spera, i bilanci verranno risanati. «È logico che vengano perseguiti da noi i progetti più urgenti – ha detto il direttore del museo, Thomas P. Campbell in un’intervista al New York Times – inserendo questi disegni a lungo termine in un piano più grande che unisca le nostre possibilità alle nostre ambizioni».
Per ora il Met ha dovuto decurtare lo staff, ridurre il programma espositivo, dare uno stop a diversi progetti e provare a massimizzare i flussi di reddito del museo. «Siamo davvero soddisfatti dei successi di questo primo anno», ha detto sempre il direttore al NYT. Sembra quindi che il piano di recupero iniziato ormai quasi un anno fa ed elaborato dal direttore e da Daniel Weiss, presidente del museo dal 2015, stia dando i suoi frutti.
Il Met infatti non deve rinunciare anche ai lavori che prevedono la sostituzione del sistema di lucernari e le coperture delle gallerie dei dipinti europei, che cominceranno nel 2018 e che dureranno circa quattro anni.