“Il servizio della metro A è interrotto nella tratta da Anagnina ad Arco di Travertino”. Il copione è sempre lo stesso. La voce dall’altoparlante annuncia un nuovo disagio per gli abitanti romani e questa volta la reazione dei passeggeri dell’Atac non è stata delle più comprensive. Calci contro il convoglio, urla, liti e spintoni sono seguiti al deragliamento di una metro, che ancora una volta ha paralizzato il servizio pubblico capitolino: un vagone è finito contro un muretto fra la fermata Arco di Travertino e il capolinea della stazione Anagnina, illesi il macchinista e un operaio del treno, che viaggiava senza passeggeri.
Non è ancora stato chiarito se sia stato un incidente o un errore umano a bloccare il servizio della metro A in quella tratta per quattro ore, ma intanto arriva immediata la presa di posizione dell’assessore ai Trasporti Stefano Esposito. “L’Atac deve essere decapitata. Quando ho saputo dell’incidente ho pianto”, ha dichiarato Esposito dopo aver consegnato un dossier di oltre 100 pagine sulla mobilità nella Capitale al procuratore capo Giuseppe Pignatone.
Niente lacrime, invece, ma solo rabbia per i passeggeri rimasti fermi ad Anagnina, che volevano occupare la stazione in segno di protesta. Solo l’intervento delle pattuglie di carabinieri e polizia ha riportato la calma e aiutato a mantenerla sino a quando il servizio non è ripreso verso le 11.40, dopo la rimozione del convoglio.
Per fare luce sulla vicenda l’Atac ha attivato due commissioni d’inchiesta e nel frattempo ha reso nota la sua ricostruzione dei fatti: “Un treno in manutenzione, in manovra sul piazzale del deposito di Osteria del Curato, per ragioni ancora da accertare, si è messo sul tronchino di manovra e ha raggiunto il binario morti in galleria, dove si è fermato dopo l’impatto con i respingenti”.
Silvia Renda