Né il caso né una fatalità avrebbero provocato l’incidente che venerdì mattina ha provocato 20 feriti sulla linea B della metropolitana di Roma. Secondo il deputato Vincenzo Piso ed il senatore Andrea Augello (Ncd – Area Popolare) lo schianto sarebbe colpa dell’ordine di “marciare a vista” arrivato dalla Direzione centrale traffico (Dct) di Garbatella.
L’ipotesi di Piso e Augello, annunciata al Messaggero e ribadita in un’interrogazione parlamentare, è che le misure di sicurezza consuete possano essere state omesse “dal momento che nella mattinata si stavano svolgendo gli esami per i macchinisti” e che quindi “sia arrivato l’ordine di marciare a vista, non tenendo conto dei segnali luminosi e di blocco della linea.” Infine, sempre secondo i due parlamentari, la visibilità in galleria sarebbe mancata dal momento che “che le luci funzionavano solo su un lato.”
Questa ricostruzione potrà essere confermata solo dopo l’ascolto delle radioconversazioni registrate nelle scatole nere, al momento sotto sequestro da parte della procura di Roma per la quale indaga il pm Pierluigi Cipolla. L’Atac intanto respinge con fermezza le accuse definendole in una nota “prive di ogni fondamento e quindi false, tendenziose e fors’anche strumentali” e conclude invitando a “considerare attendibili unicamente le fonti istituzionali e aziendali.”
A breve sarà ascoltato dalla Procura Alessandro Pelosi, il conducente del treno che ha tamponato. “Io so solo una cosa, che non è stata colpa mia – aveva detto appena dimesso dal Sant’Eugenio – ma come al solito la colpa finirà sul macchinista”. Intanto all’Umbero I, resta ricoverato l’unico ferito in codice rosso, Pino d’Andrea.
