Avevano progettato un piano perfetto, Anna Ricciardi e il compagno Francesco Piscitello, per sottrarre all’Inps un milione di euro. I due sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri di Messina, a seguito dell’accertamento di quindici casi fraudolenti tra il messinese e Catania. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, truffa ai danni dell’Inps, falsa perizia e falso in atto pubblico.
Ricciardi e Piscitello riuscivano a far avere, a chi non ne aveva diritto, pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento ma anche status di portatore di handicap. Con l’aiuto di altri professionisti, poi, ottenevano certificati medici falsi. L’intera pratica veniva portata a termine con la complicità di avvocati, medici e liberi professionisti funzionari dell’Inps, così come di collaboratori di patronati e dipendenti del tribunale di Patti. Gli indagati, nel complesso, sono 69, 33 le misure cautelari.
I corresponsabili sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e all’obbligo di dimora. È scattata, invece, per Antonino Ventura – direttore dell’Inps di Barcellona Pozzo di Gotto – l’interdizione. Stessa sorte è toccata a una funzionaria dell’ente previdenziale, Margherita Salpietro. Ai tre cancellieri di Patti e a un assistente giudiziario, la guardia di finanza ha sequestrato oltre 300.000 euro sui loro conti.
E proprio oggi arrivano i dati dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani lanciato dall’università Cattolica. Secondo i calcoli, il 2017 si chiuderà con circa 18 miliardi di euro di prestazioni per le pensioni di invalidità: un esborso del 60% in più rispetto a quindici anni fa. È evidente, quindi, un’accelerazione dopo la stabilizzazione nel 2010, quando nelle commissioni che concedono gli assegni entrò a far parte un medico. Al direttore dell’Osservatorio, Carlo Cottarelli, sembra che l’andamento “rifletta ancora logiche clientelari”.
I dati elaborati, comunque, evidenziano che le prime tre regioni italiane in cui vengono elargiti più fondi per gli invalidi civili sono Calabria, Sardegna e Umbria. Nelle ultime posizioni, Veneto ed Emilia Romagna.