Restano gravissime le condizioni di Ferdinando Puccio, 36 anni, uno degli operai rimasto coinvolto nel grave incidente di ieri, nel porto di Messina, dove tre suoi colleghi hanno perso la vita. Ricoverato all’ospedale Piemonte, è sottoposto a ventilazione artificiale e le sue condizioni sono definite disperate. Nel pomeriggio di ieri gli operai si sarebbero sentiti male mentre eseguivano dei lavori di saldatura, a bordo della nave Sansovino ormeggiata al molo Norimberga, a causa dell’inalazione di gas rivelatisi letali.
Le vittime sono Gaetano D’Ambra, 27 anni, Christian Micalizzi, 38 anni, Santo Parisi, 51 anni. Oltre a Puccio si trova in gravi condizioni anche il comandante della nave Salvatore Virzì. Il gruppo Caronte & Tourist ha espresso in una nota vicinanza e sostegno alle famiglie coinvolte offrendo “la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti”. Il gruppo ha annunciato anche l’attivazione di “una commissione interna d’inchiesta in modo da fare luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile”.
Il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Giovanella Scaminaci è al momento contro ignoti, ed ipotizza i reati di omicidio colposo e lesioni. Cordoglio espresso anche dalle autorità; il Presidente della Repubblica Mattarella ha ribadito “con forza l’esortazione a fare di tutto perché non si ripetano queste gravissime tragedie”. Evidenziando che “ogni morte sul lavoro è inaccettabile in un Paese come il nostro”.
Stamani il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ha annunciato la propria presenza a Messina, alle 16:30, per rendere omaggio alle tre vittime e “per ribadire che di lavoro si deve vivere e non morire”.
Questa tragedia ripropone, ancora una volta, il discusso tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, a proposito del quale così si è espresso ai microfoni del Gr3 Paolo Pennesi, direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro: “È necessaria la formazione del personale, soprattutto di quello che non in modo specifico è addetto a certe attività e deve essere perfettamente consapevole dei rischi che si possono avere entrando in certi ambiti lavorativi. Oltre il controllo ci vogliono procedure, una cultura della sicurezza, della formazione mi sembra la carta da giocare”.