Sono giorni concitati per quanto riguarda la questione Mes (Meccanismo europeo di stabilità). Il Movimento 5 stelle è in difficoltà e quattro europarlamentari si sono affrettati a lasciare il partito.
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dichiara che «non c’è alcun rischio per quanto riguarda la tenuta del Governo», commentando la decisione di sedici senatori e quarantadue deputati pentastellati di scrivere una lettera ai vertici del movimento contro la riforma del meccanismo europeo.
Da Italia Viva trapelano voci per cui «non c’è accordo sulle riforme istituzionali, non c’è sul Mes e neppure sulla riforma del fisco», mentre il premier Conte si mantiene cauto, spiegando come la maggioranza c’è e ci sarà.
Non è mancato il commento del Garante del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, che con un post molto critico sul suo blog dal titolo ‘La Mes è finita’, ha scritto: «Non starò qui ad elencare le mille ragioni che fanno del meccanismo uno strumento non solo inadatto, ma anche del tutto inutile per far fronte alle esigenze del nostro Paese in un momento così delicato. A farlo ci ha già pensato il nostro presidente del Consiglio Conte dicendo più e più volte che disponiamo già di tantissime risorse e dobbiamo saperle spendere. Dunque non è una questione di soldi, che sembrano esserci, ma come e dove usarli». Poi l’affondo: «sarebbe più utile applicare una patrimoniale sui super ricchi».
Sul delicato argomento è intervenuto anche il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, che in un’intervista a Repubblica ha dichiarato che Forza Italia voterà no alla riforma del Mes e che invece voterà a favore dell’utilizzo del fondo per la spesa sanitaria, spiegando che questa linea è sempre stata voluta dal presidente Silvio Berlusconi.