Sulla riforma del fondo salva-Stati, il cosiddetto Mes, è stato raggiunto un accordo di principio all’Eurogruppo, la riunione dei ministri europei dell’Economia. E si tratta di un accordo che soddisfa il ministro Roberto Gualtieri, convinto di aver ottenuto modifiche positive per l’Italia.
Il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, che è anche ministro delle finanze del Portogallo, ha spiegato che l’ok è arrivato su tutti i punti della riforma e che ora serve del lavoro tecnico su aspetti specifici, processo che sarà terminato nella riunione di gennaio. Poi il testo sarà tradotto nelle diverse lingue nel corso del primo semestre 2020 e, se otterrà l’ok dai Parlamenti nazionali dei 19 paesi dell’Eurozona, dovrebbe essere ratificato nel secondo semestre.
Gualtieri ha spiegato di aver interrotto la riunione e discusso coi i colleghi fino al raggiungimento di tre obiettivi. Ovvero “la possibilità di una sub-aggregazione dei titoli”, nell’ambito delle clausole Cacs, rendendo meno facile un’eventuale ristrutturazione del debito sovrano, il respingimento delle ipotesi di “condizionalità sul backstop”, che potevano mettere in difficoltà l’Italia in caso di salvataggio delle sue banche, e “l’eliminazione dalla roadmap europea a riferimenti al trattamento prudenziale dei titoli sovrani”, che avrebbe penalizzato le banche italiane che detengono i titoli di Stato.
ll sottosegretario M5s agli Affari europei Laura Agea ha commentato in una nota: “Il Ministro ha tenuto fede all’accordo, non ha dato luce verde al Mes. Ora risoluzione di maggioranza in Parlamento. Ci vorranno mesi per capire se il pacchetto di riforme va a favore dell’Italia”.
E proprio in relazione al pacchetto sembra prendere quota l’ipotesi di riforma sull’unione bancaria. Durante la riunione non sono stati fatti passi avanti e il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha spiegato che la discussione “non sarà facile”. Intanto il leader della Lega Matteo Salvini continua ad attaccare il governo e annuncia che sabato e domenica la Lega sarà in piazza “per chiedere agli italiani di darci il mandato per andare in Parlamento a dire ‘Fermi tutti'”.