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HomeEsteri Merkel: sulla Brexit c’è ancora possibilità di accordo

Merkel si rivolge a Johnson
Sulla Brexit c'è ancora una
possibilità di accordo

La cancelliera preme per una soluzione

che eviti "no deal" e caos doganale

di Francesca Massimano09 Dicembre 2020
09 Dicembre 2020

epa08871915 German Chancellor Angela Merkel speaks during a session of the German parliament 'Bundestag' in Berlin, Germany, 09 December 2020. Members of Bundestag debated in a general discussion on the government's policy. EPA/HAYOUNG JEON

“C’è ancora una possibilità di raggiungere un accordo” sulla Brexit. Queste le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel al Bundestag riunitosi oggi. In vista dei colloqui serrati tra il premier britannico Boris Johnson e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, Angela Merkel ha mostrato un cauto ottimismo su un’intesa commerciale post-Brexit. La cancelliera, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, ha avvertito che “non dobbiamo mettere in pericolo l’integrità del mercato comune”.

Si tratta di un accordo “molto difficile”, appeso al filo del “buonsenso” e di quei passi necessari a sciogliere gli ultimi nodi irrisolti su cui, per ora, le due parti stentano a venirsi incontro. Unione Europea e Regno Unito rimangono al momento “lontani” in attesa del confronto che ci sarà stasera, a Bruxelles, fra il premier Boris Johnson e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

La cancelliera preme su un possibile compromesso che possa evitare una “guerra” commerciale, il caos doganale o il temuto “no deal”, cioè l’uscita del Regno Unito dal Mercato unico senza accordi definiti.

Un piccolo passo in avanti è arrivato grazie al commissario europeo Maros Sefcovic e al ministro britannico Michael Gove, copresidenti di una commissione mista, che hanno superato lo scoglio relativo ai futuri confini dell’Irlanda del Nord. In questo modo, hanno convinto il governo Johnson a ritirare le parti più controverse di due disegni di legge interni tra cui l’Internal Market Bill, con cui Londra minaccia di rivendicare il potere di modificare unilateralmente i patti.

Un accordo definitivo, tuttavia, sembra ancora lontano. Johnson sembra non voler cedere sui “principi della democrazia” e sulla ritrovata “sovranità” del suo Paese nonostante le stime indichino un contraccolpo di almeno il -7,6% in 15 anni sul Pil britannico.

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