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Merkel e la lotta alla disoccupazione: “La situazione per i giovani è insostenibile”

di Claudia Nardi03 Luglio 2013
03 Luglio 2013

La disoccupazione giovanile è «il problema europeo più impellente» e per contrastarla occorre «rigore» ma anche il coraggio di «cambiare».
È quanto ha spiegato in un’intervista concessa aLa Stampae ad altre cinque testate europee quali Le Monde, El Pais, The Guardian, Kathimerini e Süddeutsche Zeitung,la Cancelliera AngelaMerkel, che traccia la sua idea di quello che dovrà essere il futuro dei giovani europei, proprio mentre a Berlino si sta svolgendola Conferenzasull’occupazione pressola Cancelleria Federale.
«La disoccupazione giovanile in Europa mi preoccupa già da molto tempo – ha commentato il leader del governo di Berlino – Quest`anno al Consiglio Ue abbiamo approvato il quadro di bilancio per i prossimi anni, siamo riusciti a dedicare 6 miliardi di euro esclusivamente alla lotta contro la disoccupazione giovanile. Credo sia un errore puntare esclusivamente sull’accademizzazione dei giovani – proseguela Merkel- In Germania abbiamo visto che anche la valorizzazione di professioni come l’operaio specializzato o il maestro artigiano dà ottimi risultati».
Nell’intervista,la Merkelnon si è limitata a elencare le misure più urgenti da prendere in tema di mercato del lavoro, ma ha presentato per l’Europa una “road map” (“piano d’azione”) in cui austerità e crescita devono trovare un bilanciamento più rispondente alle mutate esigenze della società globale. Per imprimere una svolta al mondo del lavoro europeo, prosegue la cancelliera, servono speranza e idee, più che invocare modifiche dei trattati o aspirare a diverse strutture istituzionali: «L’Unione europea avrebbe bisogno nel medio termine di altre modifiche ai Trattati, ma ora abbiamo problemi più urgenti che dobbiamo affrontare rapidamente, e comunque più rapidamente di quanto non si possano modificare trattati. Nel nostro programma elettorale per le europee – aggiunge – ci dedicheremo più intensamente di adesso alle grandi questioni istituzionali. Nel programma per le elezioni al Bundestag abbiamo fissato i prossimi passi necessari».
La Cancellierachiarisce che la solidarietà verso i Paesi in difficoltà, richiesta da più parti a Berlino, deve avere dei paletti ben precisi: «Abbiamo bisogno di maggiore mobilità in Europa. Se nei Paesi colpiti dalla crisi si sgonfia l’ipertrofica amministrazione pubblica, non c’è da meravigliarsi che poi quei Paesi non possano crescere».
Quanto alla sicurezza in Europa, il capo del governo tedesco afferma che sia un fatto «molto grave» la presunta attività di spionaggio americana ai danni degli alleati europei. «Come la maggior parte dei tedeschi – conclude – so molto bene che più volte servizi stranieri ci hanno aiutato a scoprire gruppi terroristici in Germania e impedire in tempo i loro attentati. Tuttavia, accanto al bisogno di sicurezza va sempre tenuto in conto il bisogno della tutela della privacy, tra ambedue deve essere stabilito un equilibrio. Non siamo più all’epoca della guerra fredda».

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