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Merkel dinanzi alla scelta
la Spd rifiuta l'accordo
Junker "serve governo forte"

Merkel, politiche europee non cambiano

Juncker, in Germania serve governo forte

di Fabio Simonelli25 Settembre 2017
25 Settembre 2017

epa05013973 A general view of the German parliament (Bundestag) in Berlin, Germany, 06 November 2015. German MPs are debating four group motions on different approaches concerning euthanasia. EPA/KLAUS-DIETMAR GABBERT

In attesa che Angela Merkel avvii le consultazioni per formare il nuovo governo, i mercati tedeschi rimangono stabili. L’indice Dax di Francoforte questo pomeriggio guadagna solo lo 0,1%, segno che gli investitori europei guardano con attenzione all’evoluzione della situazione politica. Alla Germania guardano anche le istituzioni europee. Jean- Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, ha confermato la necessità di un governo tedesco forte che sia «in grado di dar forma attivamente al futuro del continente»

Gli sviluppi. L’idea della Merkel di cercare un’ alleanza con la Spd di Martin Schulz sembra quasi utopia. I socialisti, reduci da una dolorosa sconfitta elettorale, hanno ribadito il loro secco “nein” alla proposta della cancelliera. «Angela Merkel non mi ha chiamato, e dopo il cosiddetto ‘Elephanten Runde’ (il dibattito televisivo) di ieri, credo che abbia capito che userà meglio il suo tempo chiamando qualcun altro» ha dichiarato Schulz.

I socialisti. Lo stesso leader socialista ha proposto come nuovo capogruppo parlamentare Andrea Nahles intenzionata, secondo fonti di partito, a voler andare all’opposizione. «Il nostro obiettivo è assumere il ruolo di una forte opposizione in questo paese e difendere la democrazia contro chi la mette in dubbio e la attacca» ha aggiunto Schulz commentando gli esiti elettorali alla Willy Btrandt Haus. Una chiusura quasi definitiva, che lascia poco spazio all’operato del Cdu-Csu.

La cancelliera. «Prendo atto -ha detto Angela Merkel in conferenza stampa – ma cercheremo ancora il colloquio con la Spd, così come con i verdi e i Liberali». La Merkel ha inoltre voluto sgombrare il campo dall’ipotesi di nuove elezioni. «Credo che tutti negli altri partiti sappiano che il voto degli elettori va preso come è. Chiunque speculi su nuove elezioni dimostra disprezzo per i valori democratici» ha aggiunto. La cancelliera è ben consapevole di doversi aprire anche al dialogo con l’AfD, il partito nazionalista, che ha sì ottenuto il 13%, ma deve risolvere la possibile scissione interna. Ci tiene però a precisare che la politica europea e in materia di immigrazione non cambierà. «Perseguiremo una politica europeista. Penso che le politiche cambiano a seconda degli accordi di coalizione che si trovano, ma l’AfD non ha nessuna influenza su questo» ha chiarito nel colloquio con i giornalisti.

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