È previsto per oggi pomeriggio l’incontro a Berlino tra la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il capo del Fondo Monetario Christine Lagarde. Al centro del dibattito la “questione greca”.
«Ci aspettiamo che la Germania faccia un passo indietro sulla richiesta illogica di mantenere l’avanzo primario al 3,5% per 10 anni», ha fatto sapere Dimitris Tzanakopoulos, portavoce del governo di Alexis Tsipras. L’obiettivo di Atene è un accordo che apra la strada all’ingresso del paese nel Quantitative Easing della Bce, in modo che possa rifinanziare così il proprio debito pubblico. Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco, risponde che sa bene che la Grecia non può fare ora la riforma delle pensioni, ma ciò non significa che non possa accadere in seguito.
I diritti dei lavoratori sono invece il campo di scontro tra la Grecia e il Fmi. Se il governo chiede la reintroduzione dei contratti collettivi, il Fondo monetario internazionale continua a insistere su una forte liberalizzazione del mercato del lavoro, con l’avvio dei licenziamenti collettivi. Intanto secondo i nuovi dati del ministero del lavoro nel solo mese di gennaio sono stati persi quasi 30 mila posti di lavoro nel settore privato. Il peggior risultato dal 2001.