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HomePolitica Meloni fa da apripista a Vox e al comizio di Palermo è scontro tra polizia e contestatori

Italia verso il voto
Nuovo botta e risposta
tra Meloni e Salvini

Ieri scontri al comizio di Palermo

Polemiche anche sul Draghi bis

di Francesca Funari21 Settembre 2022
21 Settembre 2022

"Ho sentito dire che sul reddito di cittadinanza noi facciamo la guerra ai poveri. Noi facciamo la guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto come ha raccontato Luigi Di Maio; questo non lo fa manco il mago Otelma. Si combatte favorendo la crescita e l'occupazione. Chi crea ricchezza sono le aziende con i propri lavoratori, non è lo Stato che non deve rompere le scatole a chi vuole lavorare e fare". Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, a Palermo. ANSA/IGOR PETYX

Continua lo scontro tra Giorgia Meloni da una parte e Matteo Salvini dall’altra sullo scostamento di bilancio per affrontare la crisi energetica. “Chi chiede tempo e dice che si possa aspettare sbaglia: vale per Fdi e per il Pd: sono a rischio chiusura migliaia di imprese”, attacca Salvini. “Lo scostamento del pareggio di bilancio non è la soluzione, è un pozzo senza fondo”, replica la leader di Fdi. Intanto, a pochi giorni dalle elezioni Giorgia Meloni continua a calcare le piazze dell’Italia con i suoi comizi. La leader di Fratelli d’Italia non pensa solamente alla sua vittoria. Ma si augura di poter fare da apripista a Vox, il partito spagnolo di estrema destra guidato da Santiago Abascal. In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo – ha dichiarato in un’intervista all’agenzia iberica Efe, la concretezza e il pragmatismo dei conservatori sono molto più efficaci delle ricette ideologiche della sinistra”. “Speriamo in un grande trionfo per Giorgia Meloni – risponde a stretto giro il leader nazionalista spagnolo – che credo rappresenti una grande reazione della sovranità delle nazioni europee contro le imposizioni ideologiche e globaliste che vengono fatte da certi uffici delle burocrazie europee”. 

Per il segretario del Pd Enrico Letta la sintonia di Fdi con gli ultra nazionalisti spagnoli è la riprova che una vittoria della destra possa mettere in pericolo la collocazione internazionale dell’Italia. E riferendosi a Giorgia Meloni esprime a Dimartedì la sua preoccupazione per il futuro del Paese: “Ha scelto di sostenere Orban, ora parla con toni anti-europeisti, in Spagna vuole che vinca il partito Vox, post-franchista”.

Scontri a Palermo
A Palermo dove, a 500 metri dal palco da cui Giorgia Meloni esponeva i punti del suo partito, un gruppo di manifestanti, muniti di cartelli pro aborto e a favore della tassazione dei ricchi e dell’apertura dei porti, ha provato ad avvicinarsi al teatro Politeama dove i militanti di Fdi erano radunati. A fermarli ci ha pensato la polizia schierata con caschi e scudi per bloccare l’accesso. Ne è nato uno scontro. Un giovane ha lanciato una bottiglia contro gli agenti. Una giornalista di La Repubblica è stata colpita da un manganello. Un ragazzo è stato fermato.

Scontri con la polizia durante il comizio di Giorgia Meloni Palermo 20 settembtre 2022. ANSA / IGOR PETYX

Draghi bis o non Draghi bis?
Manca davvero poco al voto e il leader della Lega Matteo Salvini ci tiene a mettere i puntini sulle i. Nessun ruolo nel futuro eventuale governo di centrodestra per Mario Draghi. Il capo del Carroccio mette all’angolo l’uomo che è stato premiato come statista dell’anno a New York. Ma Carlo Calenda non è della stessa idea. Per il leader di Azione ci sarebbe il 90% delle probabilità che l’ex premier torni a ricoprire la sua carica. Questa opzione, spiega Calenda, potrebbe verificarsi solo a precise condizioni: “Basta che noi prendiamo dal 10 al 12%, e l’unico governo possibile sarà quello di Draghi. Non consentiremo che se ne formi un altro”. Altro elemento necessario perché ciò avvenga è l’assenza del Movimento 5 stelle nella formazione di “un grande polo liberale riformista repubblicano”.

Il Consiglio Cei esorta al voto gli elettori
I vescovi italiani lanciano un appello agli elettori in vista del voto del 25 settembre. “Il voto è un diritto e un dovere da esercitare con consapevolezza. Siamo chiamati a fare discernimento fra le diverse proposte politiche alla luce del bene comune, liberi da qualsiasi tornaconto personale e attenti solo alla costruzione di una società più giusta, che riparte dagli ‘ultimi’ e, per questo, possibile per tutti, e ospitale. Solo così può entrare il futuro”.

Nell’Appello alle donne e agli uomini del nostro Paese” approvato dal Consiglio Episcopale Permanente in corso a Matera, dal titolo “Osare la speranza”, nel paragrafo indirizzato agli elettori i vescovi sottolineano che “c’è urgenza di visioni ampie; di uno slancio culturale che sappia aprire orizzonti nuovi e nutrire un’educazione al bello, al vero e al giusto. E rivolgendosi ai giovani, i vescovi dicono “di avere fiducia”.

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