La papabile nuova Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è al lavoro sui primi dossier. Tra le priorità del prossimo esecutivo la legge di Bilancio, che deve essere approvata entro fine 2022, e gli interventi sul caro energia.
Tanti i contrasti all’interno della coalizione di centrodestra. L’abolizione del reddito di cittadinanza di Meloni rischia di diventare terreno di scontro con Matteo Salvini, leader della Lega, e Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, che ne propongono una riforma. Lo scostamento di bilancio, caro a Salvini, non accoglie il favore di Meloni, convinta che provocherebbe speculazioni e un’ulteriore aumento dell’inflazione. Le sanzioni alla Russia, invece, allontanano la Lega da Fratelli d’Italia e Forza Italia: se Salvini le reputa più deleterie per Roma che per Mosca, Meloni e Berlusconi non sono intenzionati a rompere con l’Ue e gli Stati Uniti sull’imposizione delle sanzioni al Cremlino. Meloni e Salvini, poi, sono più sovranisti e vicini al Gruppo di Visegràd, rispetto a Berlusconi fermo nel sostegno alle istituzioni europee.
L’esito elettorale pone la leader di Fdi davanti a tanti nodi da sciogliere. Il ridimensionamento al 10% della Lega e la mini resurrezione di Forza Italia cambiano gli equilibri e nel totoministri, oltre alle conferme della prima ora, spuntano nuovi nomi e indiscrezioni: Fabio Panetta all’Economia, Guido Crosetto allo Sviluppo Economico, Ignazio La Russa alla Difesa, Francesco Lollobrigida al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Carlo Nordio alle Riforme costituzionali, Giulia Bongiorno alla Giustizia, Antonio Tajani o Stefano Pontecorvo alla Farnesina. Salvini potrebbe vedersi strappare gli Interni dall’ex prefetto di Roma Matteo Piantadosi. Tra gli altri nomi Elisabetta Casellati, Lucia Ronzulli, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello. Nomi che potrebbero non convincere tutto il centrodestra: per Meloni inizia così la sfida di tenere unita la coalizione dopo il voto.