Torna la paura a Melbourne, in Australia, dove nel primo pomeriggio tre passanti sono stati aggrediti con un coltello, nei pressi della centralissima Bourke Street. Il bilancio dell’attacco è di un morto e di due feriti.
L’azione è trattata come un atto di terrorismo e, riferisce il Daily Mail, un testimone oculare ha sostenuto che l’uomo avrebbe gridato “Allahu Akbar” prima di colpire. Intanto, il killer è deceduto dopo essere stato trasportato in ospedale, dopo che era stato colpito da un proiettile al petto da uno degli agenti.
Tutto ha avuto inizio alle 16.20 ora locale, quando si sono udite delle esplosioni vicino Bourke Street. Secondo i testimoni, e in base alle immagini reperibili in rete, l’aggressore avrebbe dato alle fiamme il suo pick-up – all’interno del quale, sostiene Sky News, sono state rinvenute delle bombole di gas -, per poi lanciarlo contro un centro commerciale, prima di scendere dal veicolo e aggredire i passanti.
Centinaia di agenti sono giunti sul posto, chiudendo le strade e fermando il sospettato, che ha reagito cercando di colpirli. È stato allora che hanno aperto il fuoco, sparandogli al petto. Arrestato, è stato trasferito all’ospedale. In una successiva conferenza stampa, la polizia ne ha comunicato il decesso.
Non ne è stata fornita l’identità, ma lo hanno indicato come una “persona nota”, alta e di corporatura robusta. Stando a un tabloid britannico, era un terrorista somalo noto alle agenzie anti-terrorismo australiane, con legami con gruppi estremisti nordafricani.
Non è il primo attacco, per Melbourne. Lo scorso dicembre, un uomo si lanciò sulla folla con un Suv, facendo 19 feriti, mentre nel giugno 2017 un australiano di origini somale ha preso in ostaggio una donna e ucciso un uomo, prima di venire ucciso a sua volta dalla polizia. Un attacco, questo, rivendicato dall’Isis.