ROMA – Situazione sempre più tesa in Medio Oriente, non solo nei territori palestinesi. Nella serata di ieri, 10 marzo, hanno avuto luogo in Siria alcuni raid israeliani. Jet da combattimento hanno distrutto nel sud del Paese “posizioni di comando e siti militari contenenti armi ed equipaggiamento bellico”. Lo ha reso noto l’Idf nel proprio canale Telegram. “Questi obiettivi”, continua la nota, “sono stati colpiti per eliminare minacce future”.
Attacchi che fanno seguito a quelli condotti sempre da Israele a Gaza contro “terroristi” che stavano seppellendo ordigni esplosivi nella zona contesa ieri 10 marzo. Lì, dove è in vigore una tregua tra Gerusalemme e Hamas dal 19 gennaio. “L’aeronautica ha effettuato un attacco e gli obiettivi sono stati colpiti”, ha comunicato attraverso una nota un portavoce dell’esercito.
Ad aggravare la situazione nella zona è la decisione, presa la scorsa domenica, di Israele di cessare la distribuzione di energia elettrica nella Striscia. A lanciare l’allarme in difesa della popolazione civile è l’Onu. “Senza elettricità e con il carburante bloccato, gli ultimi impianti di desalinizzazione dell’acqua, strutture sanitarie e panifici rischiano di chiudere, con gravi conseguenze per i civili”. Lo scrive in una mail all’agenzia Afp un portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.