GAZA CITY – “Shalom Hamas significa ciao e addio. Potete scegliere. Si apre così l’ultimo avvertimento del presidente americano Donald Trump, pubblicato ieri 5 marzo sul suo social Truth rivolto alla milizia palestinese. Toni sempre più duri quelli del tycoon, che minaccia Hamas di essere distrutta, a meno che non vengano immediatamente liberati tutti gli ostaggi israeliani e restituiti i corpi di tutte le vittime. “Solo le persone malate e perverse conservano i corpi, e voi siete malati e perversi”, accusa il presidente. “Ora o mai più”, un diktat con cui l’inquilino della Casa Bianca obbliga la milizia ad abbandonare la Striscia, “finché ha ancora una possibilità”. Oppure ci “sarà un inferno da pagare più tardi”, avverte. Un attacco che oltrepassa la sola retorica, in quanto il presidente ha rivelato che gli Usa continueranno a rifornire Israele di tutto ciò di cui ha bisogno “per finire il lavoro”.

La risposta di Hamas
Pronta la reazione della leadership di Hamas, che nelle dichiarazioni del tycoon legge il rischio di incoraggiare Israele a violare l’accordo di tregua, in vigore dal 19 gennaio. Minacce che secondo il portavoce del movimento palestinese, Hazem Qasim “complicano le questioni relative all’accordo di cessate il fuoco e incoraggiano l’occupazione a evitare di implementarne i termini”. Secondo Hamas gli Stati Uniti dovrebbero invece fare pressione su Israele affinché entri nella seconda fase del cessate il fuoco. E nel tentativo di risultare più incisivo il presidente si rivolge anche alla popolazione di Gaza: “Un bellissimo futuro vi attende, ma non se terrete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti”
Confermati contatti diretti tra Hamas e Washington
Lo scontro potrebbe intaccare i delicati equilibri raggiunti in seguito ai recenti confronti tra la Casa Bianca e la milizia. Infatti come annunciato dai funzionari di Hamas nei giorni scorsi sono stati intrapresi contatti diretti con l’inviato di Washington, Adam Boehler, per il rilascio degli ostaggi israeliani di provenienza americana detenuti nella Striscia di Gaza.