TEHERAN – “Netanyahu dovrebbe essere giustiziato per crimini di guerra”. Per l’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, il mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro israeliano non basta. Il leader religioso, intervenuto durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie, definisce Israele un “nemico stupido”, perché “pensa che il bombardamento delle aree residenziali a Gaza e in Libano sia una vittoria”, quando, a suo dire, sarebbe “solo un crimine di guerra”. “La stupidità del nemico – prosegue Khamenei – rafforzerà ed espanderà il fronte della resistenza”. Alle dichiarazioni della guida suprema iraniana, citate dalla tv di stato, fanno eco le parole di Ali Larijani, consigliere di Khamenei, che torna anche a parlare di guerra: “I funzionari militari e del governo iraniani stanno preparando misure per dare una risposta adeguata all’attacco israeliano del 26 ottobre contro l’Iran”.
Voci di accordo per un cessate il fuoco in Libano
Mentre Teheran alza i toni contro Tel Aviv, non emergono conferme decisive su quanto rivelato da fonti del governo israeliano alla tv pubblica Kan rispetto a un accordo per la tregua in Libano che sarebbe già “chiuso”. Secondo l’emittente, infatti, Netanyahu starebbe studiando la strategia migliore per presentare i termini dell’intesa all’opinione pubblica. A tal proposito, il media libanese Lbci cita un commento dell’inviato speciale americano Amos Hochstein secondo il quale le notizie sul via libera da parte di Israele “non sono accurate”. Il conflitto a Gaza e in Libano sono al centro anche della riunione dei ministri degli esteri del G7 in programma oggi a Fiuggi e Anagni.
L’assassinio del rabbino Zvi Kogan
Intanto gli Stati Uniti condannano “nei termini più forti” l’assassinio negli Emirati Arabi Uniti del rabbino Zvi Kogan. Il caso preoccupa le intelligence occidentali: in Europa cresce il timore che quanto accaduto ad Abu Dhabi possa avere ripercussioni anche nelle capitali occidentali. Dietro l’omicidio del cittadino israeliano potrebbe esserci una strategia ibrida iraniana per colpire Israele. Il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti ha pubblicato le foto dei sospettati dell’omicidio del rabbino Zvi Kogan e i loro nomi. Gli arrestati sono Olambay Tuhairovich, 28 anni, Mahmoud John Abd-Rahim, 28, e Azizat Kamlovitch, 33, tutti e tre di origine uzbeka. L’Iran respinge le accuse di coinvolgimento.
Dal campo: nuovi raid a sud di Beirut
Sul campo continuano gli attacchi: nuovi raid israeliani hanno colpito la periferia meridionale di Beirut nelle prime ore della mattinata del 25 novembre. Lo riferiscono i media statali e le immagini trasmesse dall’Afptv, dopo che l’esercito di Tel Aviv ha emesso un ordine di evacuazione e a seguito dei pesanti raid contro le roccaforti di Hezbollah della notte precedente.