DOHA – Riflettori puntati su Doha dove oggi, 12 marzo, continuano i negoziati tra Hamas e Israele per la tregua a Gaza. I colloqui indiretti in Qatar rappresentano “l’ultima possibilità di impedire che Israele ricominci la guerra a Gaza”, hanno avvisato i mediatori di Qatar, Stati Uniti ed Egitto. Un messaggio rivolto ad Hamas. Intanto l’organizzazione palestinese viene condannata dall’Anp, l’Autorità nazionale palestinese, per i contatti avuti con gli Stati Uniti.
In Qatar i colloqui per il passaggio alla fase 2 della tregua
I negoziatori stanno premendo su Hamas affinché rilasci dieci ostaggi in cambio di una tregua di 60 giorni. Il governo d’Israele non sembra comunque disposto a concedere un passaggio alla “fase 2”. Nella mente di Hamas la nuova fase dovrebbe portare alla liberazione di tutti gli ostaggi in cambio di ulteriori garanzie per i palestinesi. Hamas ha anche offerto la liberazione di dieci ostaggi vivi a Tel Aviv. Israele però punta a una proroga della prima fase fino a metà aprile, chiedendo la “demilitarizzazione totale” della Striscia e la restituzione di tutti gli ostaggi.
I rappresentanti presenti a Doha
In Qatar i negoziatori israeliani, guidati da un alto responsabile dello Shin Bet – il servizio di sicurezza generale israeliana – hanno sul tavolo la proposta, mentre su 59 rapiti ancora a Gaza, si ritiene che solo 24 siano vivi. Anche per questo è arrivato l’ultimatum dai mediatori ad Hamas. Ai colloqui prenderanno parte anche il responsabile del governo per la liberazione degli ostaggi, Gal Hirsch, il consigliere politico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Ophir Falk, ma non solo. Presente anche l’inviato speciale americano per il Medio Oriente Steve Witkoff. Per Hamas i negoziati sono guidati da Mohammed Darwish, arrivato il 9 marzo.
L’Anp condanna Hamas per i contatti avuti con gli Stati Uniti
L’Anp critica Hamas per l’avvio di trattative sul futuro di Gaza con gli americani. Adam Boehler – l’inviato di Donald Trump per gli ostaggi – in un’intervista alla Cnn si dice ottimista su un nuovo accordo che porti alla liberazione di tutti i prigionieri. Intanto in una dichiarazione ufficiale rilasciata alla Wafa, l’agenzia di stampa ufficiale statale dell’Anp, il portavoce del presidente Abu Mazen ha affermato che i colloqui aggirano e indeboliscono il consenso arabo a favore del piano egiziano per la Gaza nel dopoguerra. Il portavoce ha invitato quindi Hamas a porre fine alla divisione intra-palestinese e a consegnare la Striscia all’Autorità nazionale per riunirla alla Cisgiordania. I contatti di Hamas con parti straniere, secondo il portavoce presidenziale, “indeboliscono non solo la ferma posizione araba incarnata nelle risoluzioni del vertice, ma anche gli sforzi volti a contrastare i tentativi di sfollare i palestinesi dalla loro patria”.