TEL AVIV – Sospetto attacco terroristico sulla strada 66, vicino a Yokneam, nel nord di Israele, dove un aggressore ha investito delle persone alla fermata dell’autobus e ha aperto il fuoco prima di essere ucciso. L’attentatore sarebbe un cittadino israeliano di 25 anni, residente nella città settentrionale di Wadi Ara. Lo riferiscono funzionari della polizia, che confermano la morte di un uomo di 75 anni nell’assalto e le gravi condizioni di un ventenne.
Medio Oriente, situazione tesa: nuovi raid
Un episodio che rende ancora più tesa la situazione in Medio Oriente. Israele continua a colpire la Striscia di Gaza con nuovi raid, anche sull’ospedale Nasser di Khan Yunis. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che nell’attacco l’Idf ha “eliminato con successo” l’alto funzionario di Hamas, Ismail Barhoum, che il Times of Israel definisce “il nuovo premier di Hamas a Gaza”. Secondo il ministero della Sanità di Hamas il bilancio delle vittime nella Striscia dall’inizio della guerra ha superato quota 50 mila.
Kallas: “Riprendere subito i negoziati”
“Riprendere i negoziati è l’unico modo fattibile per porre fine alle sofferenze da tutte le parti”, ha detto l’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, in conferenza stampa a Gerusalemme con il ministro degli Esteri israeliano, Gideo Sa’ar. La vicepresidente della Commissione europea è in visita in Israele e nei territori palestinesi per incontrare i principali leader istituzionali.
“Israele non ha ancora deciso se imporre o meno un governo militare a Gaza”, ha affermato Sa’ar durante l’incontro. Il ministro ha insistito sul fatto che Israele sta rispettando il diritto internazionale, facendo riferimento ai 25 mila camion di aiuti umanitari fatti entrare nella Striscia dall’inizio delle ostilità.
L’appello di Papa Francesco e la risposta israeliana
Papa Francesco, durante l’ultimo Angelus del suo periodo di degenza al Policlinico Gemelli, ha espresso il suo dolore per la ripresa dei bombardamenti a Gaza e ha chiesto che riprenda il dialogo e che si posino le armi. “Hamas ha ripetutamente violato gli accordi e ha utilizzato il cessate il fuoco per ricostruire il suo arsenale militare”, si legge in una nota dell’ambasciata israeliana presso la Santa sede, in riferimento al messaggio del Papa. “59 ostaggi sono ancora trattenuti a Gaza in condizioni disumane” e “lo Stato di Israele ritiene che sia suo dovere morale riportarli a casa”.