Le vendite dei giornali su carta non accennano a diminuire. Lo conferma il Reuters Institute for the Study of Journalism, che di recente ha diffuso l’edizione 2014 del Digital News Report, dossier basato su un sondaggio svolto a febbraio scorso da YouGov su 18mila “consumatori di notizie online” in Germania, Francia, Italia, Spagna, Brasile, Giappone, Danimarca, Finlandia, Stati Uniti e Regno Unito.
Lunga vita alla carta stampata. Stando al rapporto, nei 10 Paesi analizzati le vendite di quotidiani cartacei sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno (49% contro 50% nel 2013). Nel contempo, cresce la tendenza ad informarsi sulle testate online e sui social media, soprattutto attraverso tablet e smartphone. Questi ultimi, in particolare, si confermano strumento primario (specie per i giovani tra i 18 e i 24 anni) per la fruizione delle notizie in rete. In questo contesto, Facebook è al primo posto come piattaforma di condivisione delle notizie internazionali. Twitter, al contrario, non riesce a decollare (in Italia ne fruisce il 10% degli utenti esaminati), sebbene sia molto utilizzato in Usa, Regno Unito e Spagna.
In generale, in Italia la TV è ancora fonte primaria di notizie in assoluto (con una fruizione al 55% contro il 26% del web, il 12% della carta stampata e il 6% della radio), ma si registrano alte percentuali di utilizzo anche per le fonti mainstream online: 52% rispetto al 28% dei siti nativi, e il 51% dei social media (con Repubblica.it e TgCom.it in testa).
Informarsi a pagamento. Il dossier segnala, nell’ultimo anno, la crescita delle news online a pagamento. Varie testate hanno già avviato strumenti di “paywall” per gli utenti che siano disposti a pagare per ottenere le notizie. In Usa, ad esempio, la tendenza è già attiva per la metà delle testate mainstream, e in Germania il gruppo Axel Springer ha promosso il servizio Bild Plus, raccogliendo in sei mesi oltre 150mila abbonati. Ma nel complesso dei 10 Paesi esaminati solo il 10% degli utenti è disposto a pagare per l’informazione online. Tra questi, il 61% sono uomini, il 35% sono ultra-55enni, il 52% ha una laurea o un master, l’89% si dice assai interessato all’attualità e il 43% preferisce il tablet. Si segnala tuttavia la crescita di coloro che si dicono disposti a pagare qualcosa in futuro, con il Brasile urbano al 61%, e l’Italia e la Spagna rispettivamente al 23% e al 21%. In generale, “compratori certi” di notizie si confermano i giovani (13%), attraverso il tablet (11%).
Alessandra Aurilia