Centinaia di persone si scambiavano foto e video pedopornografici attraverso Telegram e WhatsApp. È quanto emerso questa mattina da una maxi operazione anti-pedopornografia della Polizia postale, ancora in corso in tutta Italia.
Un lavoro sotto copertura che dura da due anni, quello degli agenti della polizia Postale di Milano e del C.N.C.P.O., il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online del servizio polizia postale di Roma, coordinate dagli aggiunti Letizia Mannella e Eugenio Fusco e dai pm Barilli e Tarzia. Oltre 300 gli uomini delle forze dell’ordine che in queste ore stanno eseguendo perquisizioni e arresti, in flagranza, in 53 provincie e 18 regioni.
Quella della Postale di oggi è la più imponente operazione di Polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online. Sono state smantellate 16 associazioni criminali e identificati oltre 140 gruppi pedopornografici. Delle 432 persone coinvolte, 81 sono italiani, di cui due erano tra i principali gestori e amministratori delle attività e del reclutamento dei nuovi sodali. Si tratta di un ottico settantenne napoletano con collaborazioni universitarie e un disoccupato ventenne veneziano.
Utilizzavano canali e chat per scambiarsi il materiale che ritraeva vere e proprie violenze sessuali su minori. Gli abusi, in particolare, riguardavano prevalentemente bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.
Oltre allo scambio di video e immagini di violenze su bambini, in alcuni casi i presunti pedofili individuati nel maxi blitz avrebbero offerto anche la possibilità di avere “contatti diretti” con minori vittime di abusi. “Durante il lockdown e la pandemia” ha spiegato Mannella “i bambini sono molto più indifesi e più facilmente vittime di adescamenti”.