Annunciata la proroga delle chiusure delle scuole, oggi si inizia a parlare di come affrontare l’esame di maturità.
“Stiamo pensando a varie soluzioni”, svela la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Radio Anch’io. “Il Ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne. Non mi piace la parola ‘esame semplificato’, gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo”. La ministra poi tiene a sottolineare che “l’anno sarà salvo in qualsiasi caso. I nostri studenti di certo non devono pagare la situazione di emergenza che il nostro Paese sta vivendo”.
Il problema del digital divide
Non tutti gli studenti sono però in grado di proseguire la didattica a distanza. Il digital divide è un rischio. La ministra ha annunciato che tra pochi giorni sarà pronto un monitoraggio sulle lezioni da casa. “Abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici – spiega – di indicare quali siano gli studenti che si trovano più in difficoltà, anche meno abbienti”.
Per questo Azzolina afferma di aver insistito affinché nel decreto ‘Cura Italia’ fossero previsti 85 milioni di euro per il sostegno alla didattica a distanza.
Le difficoltà dei professori
Sul web sono stati diffusi video di insegnati in difficoltà con le nuove tecnologie, la ministra dell’Istruzione fa chiarezza anche su questo punto. “Voglio dire ai professori che so benissimo delle difficoltà, ma la situazione passo dopo passo sta migliorando. È un’emergenza, una situazione nuova, ma la curva per la didattica a distanza è in crescita, non è il migliore dei mondi possibili ma non abbiamo alternative. Abbiamo il dovere di stare vicino ai nostri studenti, di far sì che continuino ad apprendere”, sottolinea Azzolina.
Stop ai compiti senza relazione
Nella nota diffusa il 17 marzo dal Miur, si legge che “il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento”. Professori e alunni si devono quindi si adeguare velocemente ai nuovi mezzi di comunicazione a distanza. Una sfida per tutti.