Scontri e proteste ieri a Bologna all’arrivo del premier Matteo Renzi alla festa dell’Unità. Un gruppo di manifestanti (circa 220 fra insegnanti, precari e ragazzi dei collettivi sociali) ha tentato di forzare la sicurezza aggredendo verbalmente e poi con sputi e lancio di uova gli uomini della polizia, che hanno risposto con una carica. Il presidente del Consiglio, a Bologna per chiudere a festa dell’Unità, non si è lasciato intimorire dalle forti contestazioni ricordando ai presenti che l’Italia continuerà a lavorare, che piaccia o meno ai “signori del no” .
Durante i tafferugli una donna di sessant’anni estranea al corteo è caduta a terra ed è stata portata in ospedale con una spalla fratturata. Fra i feriti anche un ragazzo di 21 anni e una ragazza di 23, a loro volta medicati in ospedale e dimessi. Nella serata di ieri alcuni attivisti del collettivo Hobo hanno diffuso sui loro profili Facebook alcune foto degli scontri. Fra queste anche quella di una ragazza con il volto coperto di sangue.
Pentole e coperchi invece per insegnanti e precari, in piazza per far rumore (come già era avvenuto qualche giorno fa in occasione della visita del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini) contro la “Buona scuola” di Renzi, al ritmo di “Bella ciao”. Presente ieri anche Gianni Cuperlo, ospite della kermesse: “Non esprimerò voto favorevole sull’Italicum, ma decideremo insieme agli altri se partecipare alla votazione o esprimere voto contrario. Lo faremo nella chiarezza, senza nessun agguato” dice Cuperlo, aggiungendo che la minoranza Pd non ha mai chiesto il voto segreto.