Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento per lo scambio di auguri di Natale con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile, è tornato a parlare degli scenari post-referendum e delle elezioni.
«È augurabile – ha affermato Mattarella – che sulle regole elettorali, si registri in Parlamento un consenso generale, comunque più ampio di quello della maggioranza di governo», allo scopo di «consentire nuove elezioni con esiti chiari». È infatti necessario, secondo Mattarella, dotare il Paese «di leggi elettorali, per la Camera e per il Senato, che non siano, come in questo momento, l’una fortemente maggioritaria e l’altra assolutamente proporzionale, ma siano omogenee».
Il Presidente della Repubblica ha parlato anche dell’ultima affluenza elettorale, che «è stata la dimostrazione della solidità della nostra democrazia – ha affermato – in cui una cittadinanza, capace di attiva partecipazione, ha chiesto di essere protagonista delle scelte collettive, non in modo episodico ma costante». La politica è dunque chiamata a favorire un clima sereno di dialogo e rispetto reciproco e «chi suscita sentimenti di inimicizia o di odio – ha detto – agisce contro la comunità nazionale; e si illude di poterne orientare la direzione».
Il Capo dello Stato si è poi soffermato anche sui problemi del lavoro e della pace. «Di fronte alle difficoltà di tante famiglie, di fronte a giovani che non hanno la possibilità di programmare la propria vita perché non trovano lavoro – ha affermato – occorre rispetto e, quindi, un confronto di proposte con contenuti ed elaborazioni adeguate». Mattarella ha anche citato il dramma di Aleppo, sottolineando che questa «tragedia umanitaria alle porte dell’Europea, che ferisce le nostre coscienze, avrà conseguenze ben oltre l’area mediorientale».
Infine un rapido bilancio sull’anno che si sta per concludere, caratterizzato – ha sottolineato Mattarella – da «tante speranze e difficoltà», non solo politiche. Le sofferenze, in primis quella del terremoto nel centro Italia, hanno fatto però capire al Paese «quante energie positive e quanta vitalità vi è nei nostri territori, nella nostra cultura, nella nostra economia», ed è da queste speranze che, secondo il Presidente, la politica e le Istituzioni devono ripartire.