“Walter Tobagi fu ucciso barbaramente perché rappresentava ciò che i brigatisti negavano e volevano cancellare. Era un giornalista libero che indagava la realtà oltre gli stereotipi e pregiudizi e i terroristi non tolleravano narrazioni diverse da quelle del loro schematismo ideologico”. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda il coraggio e l’autorevolezza del giornalista del Corriere della Sera sulle pagine dello storico quotidiano di via Solferino, nel giorno in cui ricorrono i quarant’anni dall’assassinio per mano del terrorismo di estrema sinistra, che avvenne a Milano il 28 maggio 1980: “Tobagi era un democratico e un riformatore. È morto giovanissimo: a 33 anni aveva già dimostrato straordinarie capacità, era leader sindacale dei giornalisti lombardi, aveva al suo attivo studi, saggi storici, indagini di carattere sociale e culturale. Un esempio di giornalismo libero, che non si piega davanti alla minaccia, non rinuncia allo spirito critico nel raccontare la realtà e vive nel pluralismo. Questo giorno di memoria è importante per tutta la stampa italiana”.
Il Presidente della Repubblica manda anche un messaggio in occasione della ricorrenza della Strage di Piazza della Loggia a Brescia: “Dopo la bomba del 28 maggio 1974 non è stato facile giungere alla verità e completare il percorso della giustizia. Oggi esprimiamo riconoscenza agli uomini dello Stato che hanno contribuito a ricostruire il piano eversivo neofascista in cui l’attentato era inserito. Ai familiari di chi fu ucciso, ai tanti feriti, agli amici e ai compagni di lavoro la Repubblica rinnova il sentimento più intenso di vicinanza e solidarietà”. Poi l’elogio di Mattarella per Brescia: “Ora come 46 anni fa, la città ha risposto con coraggio, dignità e con la solidarietà di cui la sua comunità è capace, mostrando un’unità decisiva ed esemplare per l’intero Paese”.