Il mandato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si avvia alla conclusione e sembra chiudersi definitivamente l’ipotesi di una riconferma. L’udienza di congedo, programmata in Vaticano il prossimo 16 dicembre, sembra fugare qualsiasi dubbio sul suo ritiro dalla scena politica al termine del settennato.
Un’ulteriore conferma arriva peraltro dalle visite programmate in Germania e Spagna. Il capo dello Stato aveva già dichiarato la sua indisponibilità a una possibile rielezione, anche se tuttavia molti partiti, in primis il Partito Democratico, davano ancora per viva la possibilità di un ripensamento, che ora la visita al Pontefice e il tour istituzionale europeo allontanano in maniera perentoria.
Le prime reazioni sul post-Mattarella arrivano proprio dai Dem. Il segretario Enrico Letta, appresa la notizia, blocca sul nascere un possibile dibattito sul Colle, lanciando una “moratoria sul Quirinale”. L’ex presidente del Consiglio vuole rimandare ogni possibile discussione a tempo debito, esortando “tutti i leader politici” a parlare dell’elezione del presidente della Repubblica “l’anno prossimo, da gennaio, perché se iniziamo a fare giochi politici ora per quattro mesi…”.
Non si è fatta attendere la risposta, polemica, di Matteo Salvini, da Catanzaro, dove sta preparando la campagna elettorale per le regionali calabresi: “È lui che continua a parlare di Quirinale. Fa tutto lui. Probabilmente, non so, è la cannabis. Noi ci occupiamo di altro”.
La mancata permanenza di Mattarella metterebbe il Pd nella scomoda posizione di dover scendere a patti con la Lega, alleata-nemica nel governo, Matteo Renzi e Forza Italia. L’appello di Letta è stato accolto anche da Goffredo Bettini, la cui dichiarazione su una possibile candidatura di Mario Draghi dei giorni scorsi aveva creato un maremoto interno al partito. L’esponente dem ha ribadito: “Ora ci sono due priorità democratiche: proseguire l’impegno per la rinascita del Paese e, per il Pd, la vittoria nella tornata elettorale amministrativa per garantire un buon governo alle città”.